Autonomia, anche al Sud chiedono il referendum
Un referendum per istituire la macroregione autonoma del Sud, sulla falsariga di quanto già accaduto in Lombardia e in Veneto. Ieri da Napoli è partita la campagna, con la presentazione del Comitato referendario, che vede fra i fondatori gli esponenti di Forza Italia Stefano Caldoro e Gaetano Quagliariello, Movimenti meridionalisti come Insorgenza civile e Federazione dei movimenti di base, il Movimento civico Primavera Irpinia, oltre a personalità del mondo del giornalismo, dell’impresa e del Terzo settore. L’obiettivo è raccogliere entro l’estate le 500 mila firme necessarie per poter indire la consultazione. Secondo Alessandro Sansoni, referente del comitato «il risultato politico delle elezioni del 4 marzo è espressione della rabbia del Mezzogiorno che vuole contare di più e vuole avere la giusta attenzione ai suoi interessi legittimi». Il riferimento costituzionale è appunto lo stesso di Lombardia e Veneto: l’articolo 116 della Carta «per ottenere dallo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia con le relative risorse». Inoltre, per la macroregione del Sud si evoca anche l’articolo 117 che parla di cooperazione rafforzata tra le Regioni. «Il Mezzogiorno ha la necessità di muoversi come blocco unitario pur nelle sue differenze», commenta Sansoni. L’ambizione è di costituire un’agenzia per gli investimenti nel Sud, una zona economica speciale per tutto il Meridione «con i relativi benefici fiscali volti ad attrarre investimenti» e avviare una rinegoziazione dello status complessivo del Sud Italia in seno alla Ue nell’ambito della programmazione dei fondi 2021-2027.