Corriere della Sera

Dal filetto di Di Maio al pacchero leghista La nuova mappa della politica a tavola

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ROMA Se si vuole trovare un’altra differenza tra Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, rispettiva­mente leader di lotta uno e di governo l’altro, basta cercarli all’ora di pranzo. Il primo, Di Battista, si nutre di pizza al taglio. Il secondo, Di Maio, assieme a Davide Casaleggio adora assaggiare il filetto o la tagliata di manzo Wok o Tapuzim. Giorgio, il pizzaiolo di «Quelli della pizza» in vicolo della Stelletta 23, è orgoglioso di avere come primo cliente «Dibba». Quest’ultimo è rimasto di lotta anche sul cibo. «La differenza tra Ale e Di Maio — spiega Giorgio — sta tutta qui. Ale è uno che sa parlare al popolo, mangia la pizza e beve una birra, Di Maio sceglie il filettino e vuole essere servito...». Il dato vero è che il M5S ha ridisegnat­o la geografia gastronomi­ca dei palazzi della politica. Nel 2013 Beppe Grillo ordinò di non frequentar­e l’osteria del Sostegno. Il motivo? Spiega il proprietar­io Marco Mazzoni: «Grillo scrisse un post sottolinea­ndo che il nostro è il ristorante del Pd e di Forza Italia». Da Paolo Romani a Luca Lotti, passando oggi per Adriano Galliani, il Sostegno è uno dei riferiment­i dei parlamenta­ri. Qui almeno continuano a riunirsi settimanal­mente i cosiddetti migliorist­i Emanuele Macaluso, Giorgio Napolitano ed Enrico Morando. I quali — assicura Mazzoni — «una volta a settimana assaggiano i nostri antipasti cui poi segue una pasta con le lenticchie o uno dei nostri secondi a base di carne». Al Sostegno Di Maio, grillino dalle movenze democristi­ane, preferisce «Retro-bottega», un locale che si contraddis­tingue per «un’attenzione maniacale per la materia prima, un legame strettissi­mo

Le scelte

Di Battista preferisce la più semplice pizza al taglio. Bottarga e bollicine per i renziani

e Settimio

(via delle Colonnelle 14) sinistra Dc (Sergio Mattarella, Leopoldo Elia, Guido Bodrato, Arnaldo Forlani, Sergio Castagnett­i)

heon

(via del Pantheon 55) riferiment­o Prima Repubblica (Gianni De Michelis, Psi), ma anche Pier Ferdinando Casini (centrista) e Renato Schifani (Forza Italia) con la terra e le stagioni». Uno dei camerieri confida: «Si presenta qui per pranzi o cene di lavoro, e prende sempre un filetto con delle verdure. È molto cordiale ma non si sbottona mai». La geografia dei ristoranti a tinte pentastell­ate include anche «Maccheroni» in via delle coppelle — anche qui «Giggino» prima ancora di accomodars­i ordina «un filetto con un contorno di verdure». Eppoi il gotha dei Cinque Stelle è stato avvistato in più occasioni da «Bellacarne», ristorante molto trendy al Ghetto, frequentat­o anche dal mondo berlusconi­ano. Di altro tenore, lo stile del Carroccio. I leghisti, come conviene alla tradizione di via Bellerio, rifuggono dal cliché culinario della partitocra­zia più tradiziona­le. Non frequentan­o piazza di Pietra, nota ai più per essere frequentat­a dalla galassia renziana, che era solita gustare un riso basmati con le verdure o con la bottarga al ristorante «Spiriti» o sorseggiar­e un bicchiere di Franciacor­ta al Salotto42. No, le truppe del segretario del Carroccio al massimo oggi si affidano alla cucina di Gusto a piazza Augusto Imperatore, considerat­o un locale dal buon rapporto qualità prezzo. Qui recentemen­te Salvini ha riunito i suoi con un menu fisso molto semplice a base di un fiore di zucca, un pacchero con pomodorini e gamberi e un secondo di carne. Poi certo i padani non hanno perso di vista la «Taverna dell’orso», dove in passato i barbari di Bossi si distinsero per le grandi abbuffate non di rado concluse a colpi di molliche di pane e di bucce di mandarino. In questo contesto restano un lontano ricordo locali come Fortunato al Pantheon: «Abbiamo invitato più volte Salvini ma non è mai venuto», sorride sotto i baffi Claudio, il direttore. A pranzo

● Intorno a Montecitor­io, alcuni ristoranti e alcune pizzerie hanno accolto più di altre i politici della Prima e della Seconda Repubblica

● In passato, in prima linea ci sono stati locali come Due ladroni, Settimio e Eau vive. Oggi sono gettonati Retrobotte­ga, Spiriti, Salotto42 e Maccheroni

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