Corriere della Sera

Verdini: un patto si farà ma i dem sono fuori

- M.GU.

In piazza delle Coppelle, a metà strada tra Camera e Senato, fotografi e operatori tv fanno le poste ai parlamenta­ri 5 Stelle. Ma ecco che tra i tavolini all’aperto spunta l’ex senatore Denis Verdini, scortato da diversi collaborat­ori. Un tempo braccio destro di Silvio Berlusconi, l’imprendito­re e banchiere (con diverse grane giudiziari­e aperte) nella scorsa legislatur­a fece saltare i nervi a Pier Luigi Bersani e compagni.

Luigi Di Maio e Matteo Salvini troveranno un accordo?

«Il governo lo fanno, lo fanno. E dentro in qualche modo ci starà anche Berlusconi».

E chi sarà il presidente del Consiglio?

«Nessuno dei due. Chi mai potrebbe fare il vice dell’altro?».

Il presidente emerito della Consulta Giovanni Maria Flick può essere il terzo nome?

«Di certo ci vorrà un terzo nome, ma a deciderlo sarà il presidente Mattarella».

E il Partito democratic­o?

«È fuori dai giochi. Il Pd è morto, Renzi ne ha solo prolungato la vita».

L’ex segretario può tornare in campo, magari con le primarie?

«Certo che Matteo può tornare. Ma adesso deve stare fermo un giro».

Pensa che il senatore di Firenze e Scandicci abbia in mente un partito tutto suo, come Macron?

«Non lo so...».

Se nascesse, lei potrebbe entrarci?

«Ma no, no — ride Verdini allungando il passo — Io ormai sono fuori dalla politica».

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