Rublo in caduta libera sotto il peso delle sanzioni
Ancora una giornata negativa per la valuta russa, mentre la Borsa era in altalena (in serata ha recuperato il 4%), con aziende calate del 50%, come il colosso dell’alluminio Rusal che è a rischio bancarotta. Le nuove sanzioni americane annunciate venerdì stanno facendo sentire i loro effetti. E le cose potrebbero andare ancora peggio se passerà la proposta di nuove aspre misure a seguito dell’avvelenamento in Inghilterra dell’ex spia Sergej Skripal e della figlia.
Le autorità russe hanno espresso una tranquilla fiducia: le cose si aggiusteranno rapidamente; non siamo di fronte a un altro periodo nero come quello del 2014, quando il rublo precipitò perdendo metà del suo valore. La governatrice della banca centrale Elvira Nabiullina ha rassicurato i mercati affermando che il suo istituto dispone comunque degli strumenti necessari a tenere sotto controllo la situazione. Ma il ministero delle Finanze è stato costretto a cancellare l’asta settimanale di titoli di Stato a causa delle «sfavorevoli condizioni di mercato».
I tassi sul debito russo sono balzati all’insù immediatamente e ora si guarda con una certa preoccupazione alle prospettive di crescita e all’inflazione. Il prodotto interno doveva salire quest’anno del 2%, consentendo così a Putin di attuare interventi sociali, grazie anche al cresciuto prezzo del petrolio. Ma ora l’inflazione potrebbe ridurre drasticamente i margini disponibili. In più il governo ha promesso di aiutare gli imprenditori maggiormente colpiti dalle sanzioni, come Oleg Deripaska, il re dell’alluminio. E questo drenerà importanti risorse. Le stesse sanzioni impediscono ora alla Russia di finanziarsi sui mercati internazionali. Inoltre il veto al trasferimento di tecnologia dall’estero, soprattutto nel campo petrolifero, bloccherà la ricerca e lo sviluppo di nuovi giacimenti, in particolare nella promettente regione artica.