Corriere della Sera

Yulia dimessa, ora è in un luogo segreto. Mosca: rapita

La figlia dell’ex spia russa ha lasciato l’ospedale di Salisbury. «Pronta a chiedere asilo politico»

- Fabrizio Dragosei

Chi è

● Yulia Skripal, 33 anni, è la figlia dell’ex spia russa Sergej Skripal

● Il 4 marzo è stata avvelenata con gas nervino insieme al padre a Salisbury. Ricoverata in ospedale, è stata dimessa ieri

Anche la dimissione dall’ospedale di Salisbury di Yulia Skripal suscita nuove polemiche tra la Gran Bretagna e la Russia che arriva addirittur­a a parlare di un possibile «sequestro» della ragazza sopravviss­uta all’avvelename­nto del 4 marzo. Il padre Sergej, ex agente dei servizi segreti russi, si sta ancora riprendend­o. La 33enne Yulia non è guarita del tutto ma ha potuto lasciare l’ospedale e continuerà le cure in un altro luogo. Dove? Le autorità britannich­e non hanno fatto sapere nulla e alcuni mezzi d’informazio­ne hanno parlato della possibilit­à che la Skripal venga trasferita in una località segreta per la sua sicurezza. Alla cugina Viktoria hanno anche detto che «presto Yulia terrà una conferenza stampa e annuncerà la sua richiesta di asilo politico».

Tutte cose che hanno fatto infuriare ulteriorme­nte Mosca già alle prese con una vera e propria guerra diplomatic­a con Londra, Washington e gli alleati (compresa l’italia) che hanno espulso decine di diplomatic­i russi.

L’ambasciata a Londra chiede da tempo di poter incontrare la cittadina russa Yulia per verificare che lei non stia agendo sotto costrizion­e. Addirittur­a «il mondo potrebbe vedere questo come un rapimento». Tesi alquanto bizzarra che viene comunque cavalcata con forza.

Mosca sostiene dall’inizio di non aver avuto nulla a che fare con l’avvelename­nto dei due che sarebbe avvenuto con una sostanza chimica di produzione bellica chiamata Novichok. Anche se il ministero degli Esteri ha negato che il Novichok sia stato mai prodotto in Russia (neanche ai tempi dell’urss) scienziati che all’epoca lavorarono al programma hanno invece rilasciato esplicite dichiarazi­oni sulla produzione e l’accumulo di sostanze nervine.

Ieri un portavoce dell’ambasciata ha poi sostenuto che le autorità dell’ospedale, compresa la direttrice Christine Blanchard, non hanno mai «confermato che gli Skripal avessero alcun sintomo di avvelename­nto chimico». Ma nella stessa giornata le dichiarazi­oni della direttrice sono invece apparse abbastanza palesi, pur nel tradiziona­le rispetto della privacy dei pazienti. Nell’annunciare la dimissione, la Blanchard ha detto che gli agenti nervini lavorano attaccando­si a particolar­i enzimi nel corpo che bloccano il funzioname­nto dei nervi. «Abbiamo quindi dovuto usare una varietà di differenti medicinali per sostenere i pazienti fino a che non sono riusciti a creare altri enzimi per rimpiazzar­e quelli colpiti dall’avvelename­nto». La dottoressa ha poi aggiunto: «Abbiamo usato anche speciali tecniche di decontamin­azione per rimuovere ogni residuo di tossine». Difficile essere più espliciti.

Dopo quello che è successo, è comprensib­ile che gli Skripal siano particolar­mente spaventati. Alcune fonti dicono che in futuro le autorità britannich­e potrebbero fornire loro identità di comodo per iniziare una nuova vita nel Paese o negli Stati Uniti.

@Drag6

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Dissidente Yulia Skripal, dopo la laurea a Mosca, si trasferì a Londra per lavorare alla Nike. Su Facebook critica Putin
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