Corriere della Sera

Lo stile rilassato del principe che può evitare il protocollo

- Di Enrica Roddolo

Quando partirono gli inviti per il sì di William e Kate nel 2011, la forma era più ufficiale: The Lord Chamberlai­n is commanded by the Queen to invite..., il Lord Ciambellan­o ha avuto l’incarico da Sua Maestà... Per Harry e Meghan, lo stile è rilassato: a invitare al Royal wedding è His Royal Highness The Prince of Wales, ovvero Carlo, papà dello sposo. In fondo, Harry è un principe cadetto e può fare a meno di seguire in modo troppo vincolante il protocollo. Si spiega proprio così che sulla lista manchino politici di primo piano, a partire dal premier Theresa May. E che gli inviti partano solo ora, a poco più di un mese dal sì (nel 2011 furono spediti a febbraio). E le appena 200 persone attese alla cena che sarà offerta poi da Carlo a Frogmore House, confermano che «il riceviment­o sarà intimo, quasi privato», come aveva anticipato, nell’intervista con il Corriere, il principe Alberto di Monaco. Ma gli inglesi amano la tradizione, i cartoncini sono quindi stati realizzati da Barnard & Westwood, Royal Warrant dal 1985, con una macchina degli anni 30 che la tipografa Lottie Small ha battezzato «Maude». In oro lo stemma a tre piume del Principe di Galles (per William c’era l’insegna di Elisabetta II). L’inchiostro? Americano, omaggio alla sposa arrivata da Oltreocean­o che negli inviti è indicata come Ms, non Miss come Kate: ha già un sì alle spalle e così (o Mrs) va indicata.

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