Corriere della Sera

Nei borghi delle Marche la terra trema ancora

Scossa di magnitudo 4.6 nel Maceratese, venti sfollati

- Virginia Piccolillo

MUCCIA (MACERATA) «Ho pensato: ecco, stavolta la terra ci inghiotte». Mario è un omone che non indietregg­ia di fronte a nulla. Ma ieri all’alba, a Muccia, è tornato a tremare. Alle 5.11, il terremoto ha colpito più duro, nel Maceratese. Una scossa, con epicentro a Costafiore di Muccia, a 9 km di profondità, ha fatto crollare un pezzo di campanile secentesco della chiesa di Santa Maria di Varano, ha reso inagibili alcune case in muratura che avevano resistito, ha scrollato con forza le pareti sottili delle casette e risvegliat­o il panico.

Feriti non ce ne sono stati, anche se in una casetta un pensile è venuto giù dai supporti che non hanno retto, e su Facebook in molti hanno raccontato che durante la scossa «sembrava volasse tutto». Sette secondi a un’intensità di 4.6. Una stima però che qui tutti contestano: «Ma a chi lo raccontano? Ormai lo conosciamo il terremoto. È stata una bomba. Più di 5 di sicuro». Giuseppe fornisce la prova, indicando una casa marrone. «Lì ci abitava fino a stamattina mia sorella. Gliel’aveva data la regione. Era agibile, sicura. Invece dentro è venuto giù tutto. Se ne deve andare via». Ancora lacrime. Ancora sfollati. Almeno sei famiglie. Una ventina di persone, con bambini e anziani costretti a ripartire. Chi resta ha un coraggio disperato. Giuseppe è uno di questi. Nelle casette di Pieve Torina vive con sua moglie e suo figlio Andrea, in coma: «Ho dovuto lottare per averla di 80 mq, me la volevano dare da 60 ma non riuscivo a tenere il materiale per curarlo. Non ho assistenza. Io e mia moglie ci alterniamo. Abbiamo solo quel figlio. Per lui avevamo fatto costruire una casa nuova, con materiali ottimi. Ci era costata più di 300mila euro. Era antisismic­a. Invece è inagibile. E la ricostruzi­one non parte, secondo me perché sanno che il terremoto non è finito».

In un vertice con il capo della protezione civile Angelo Borrelli e il commissari­o alla ricostruzi­one Paola De Micheli, i sindaci hanno chiesto procedure più veloci. E di dividere in fasce diverse le zone distrutte e quelle solo danneggiat­e. Ma c’è paura. «Riviviamo scene che non avrei mai pensato di rivivere» dice Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina. A Muccia sono stati riaperti alcuni container e messi a disposizio­ne di chi ha la casa in muratura e non vuole rientrarci. Il sindaco, Mario Baroni, dice: «È uno stillicidi­o che ci sta snervando e non si ferma». Solo un gruppo di pensionati al bar alza il bicchiere e cerca di sdrammatiz­zare: «Dobbiamo cambia’ la scritta alle felpe. Invece di “Non molliamo”, tocca scrivere “Non ri-molliamo”».

 ?? (Lapresse) ?? MacerieI Vigili del fuoco impegnati a mettere in sicurezza alcuni edifici pericolant­i a Pieve Torina, comune del Maceratese dove il sisma di ieri mattina ha provocato il crollo di diverse case
(Lapresse) MacerieI Vigili del fuoco impegnati a mettere in sicurezza alcuni edifici pericolant­i a Pieve Torina, comune del Maceratese dove il sisma di ieri mattina ha provocato il crollo di diverse case

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy