Il futuro visto dai ragazzi
Determinati. Decisi. Concentrati. Ma anche appassionati e sognatori. Ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia che da ieri e fino a venerdì saranno a Gaeta, sulla costa laziale, per la terza edizione del Festival dei Giovani (www.festivaldeigiovani.it), la manifestazione organizzata dall’università Luiss di Roma in collaborazione con Strategica Community e Intesa Sanpaolo, che nella cittadina laziale porta studenti e aziende per farli incontrare.
In migliaia partecipano agli incontri con professori dell’ateneo, workshop con le imprese, dibattiti e incontri tematici. Si parla di futuro, soprattutto. Lavoro e sogni che per questi «millennials» rischiano di essere due realtà inconciliabili. Ma a vederli a spasso tra gli stand e le aiuole di piazza XIX Maggio appaiono più sereni e determinati di molti 20 e 30enni di oggi. Per tutti, o quasi, la «via d’uscita» è lasciare l’italia. «Per studiare all’estero», «conoscere il mondo», «trovare lavoro». Ma per molti, l’obiettivo finale è anche «tornare». «Andare via è facile — dice Salvatore, 16 anni, pugliese di Maglie, terzo scientifico —, il difficile è imparare tutto quello che si può e poi tornare nella propria terra, al Sud magari». Anche se, riconoscono in molti «qui va rifatto tutto da capo». E su una grande lavagna attaccano post it gialli con le proposte per un Paese felice: «Studiare ciò che vuoi»; «più opportunità per i giovani»; «scuole più coinvolgenti».