Corriere della Sera

Così potrebbero utilizzare le nostre basi Di Maio con gli alleati, centrodest­ra diviso

Il premier: non partecipia­mo. Centrodest­ra diviso Dubbi nella base M5S «pacifista»: siamo come la Dc

- di Fiorenza Sarzanini

Dalla base di Sigonella si sono alzati in volo solo aerei spia e per queste operazioni non è necessaria alcuna autorizzaz­ione del Parlamento. I contatti con americani, francesi e inglesi sono costanti ed è già stata depositata anche la richiesta di mettere a disposizio­ne le sei basi che si trovano sul nostro territorio. E mentre Gentiloni invita a bloccare l’escalation, sull’attacco il centrodest­ra è diviso.

ROMA L’italia appoggia gli alleati sul piano politico e logistico, ma si tiene alla larga dai missili «intelligen­ti». Lo stop di Paolo Gentiloni a ogni escalation militare è condiviso, sia pure con diverse gradazioni, da tutte le forze politiche e Matteo Salvini arriva a lodare Palazzo Chigi. Un afflato bipartisan del quale però non benefician­o i rapporti tra il leader leghista e Silvio Berlusconi, distanti sulla Siria come sul governo.

L’attacco aereo non sblocca l’impasse politico. E se a caldo un’accelerazi­one era parsa inevitabil­e, ora sembra difficile che una via d’uscita dalla crisi possa essere individuat­a prima di martedì, quando il premier Gentiloni riferirà al Senato. L’informativ­a urgente chiesta dalla presidente di Palazzo Madama, Elisabetta Alberti Casellati, prevede il dibattito, ma non il voto.

Gentiloni, che ha sentito May, Merkel e Mattarella, condanna le armi chimiche e conferma che l’italia non ha partecipat­o all’attacco: «Azione mirata e circoscrit­ta, ma non può e non deve essere l’inizio di un’escalation». Agli Usa è stato offerto supporto logistico, purché dalle nostre basi non partissero «azioni direttamen­te mirate a colpire la Siria».

Salvini tifa per Putin e ribadisce la sua stima per Trump, ma è convinto che in Siria il presidente americano abbia commesso un «tremendo» errore: «Ridare fiato all’isis è una follia». Il leader della Lega apprezza «l’equilibrio e la misura» di Gentiloni, definisce «pericolosi­ssimo» il bombardame­nto e invita a far tacere le armi: «Pazzesco, fermatevi!». Ma Berlusconi non è d’accordo. Per il presidente di Forza Italia un attacco mirato alla distruzion­e di armi chimiche non va condannato: «Salvini? In queste situazioni è meglio non pensare e non dire nulla».

Anche il M5S conferma l’appoggio agli alleati. «Siamo preoccupat­i, mi auguro che l’attacco non sia l’inizio di una nuova escalation — spera Luigi Di Maio —. Occorre accelerare con urgenza il lavoro della diplomazia». Una posizione che, sul web, molti attivisti pentastell­ati criticano: «Siamo contro la guerra», «Basta discorsi da democristi­ano» scrivono alcuni utenti. Intanto FI insiste con «lo spirito di Pratica di Mare» e, da sinistra, Pd e Leu invocano il cessate il fuoco appellando­si «all’ue e alla diplomazia».

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