Imbrattata l’abitazione di Kyenge «È puro odio»
«Ho pianto per questa cosa che è successa. Una cosa di odio puro...». Cécile Kyenge risponde al telefono alle 8 di sera: «Sono sconvolta, è successo a Modena, capito? Casa mia, ci vivo da 25 anni...». Ieri mattina l’europarlamentare del Pd, ex ministro dell’integrazione del governo Letta, ha trovato i muri esterni della sua villetta di Gaggio di Castelfranco, a Modena, imbrattati di escrementi. Più volte l’esponente dem di origine congolese, storica promotrice della proposta di legge sullo ius soli, era stata vittima d’insulti pesantissimi a sfondo razziale, ma finora non aveva mai subìto un’intrusione così violenta nel suo privato: «Sono arrivata venerdì all’una di notte da Ginevra, c’era anche la scorta con me, non ci siamo accorti di nulla — racconta —. Mio marito il giorno prima aveva già notato qualcosa nel vialetto che porta a casa, qualcosa di sporco e, senza badarci troppo, aveva pulito. Ma poi evidentemente devono essere tornati, scavalcando il cancello di due metri e completando l’opera. All’inizio ho sperato che
Chi è fosse concime, ma la Digos e i carabinieri mi hanno detto che purtroppo è materia fecale...».
Subito ieri le è arrivata la solidarietà dal suo partito (Pittella, Fassino, Pollastrini, Picierno), da Forza Italia (Maullu, Aimi) e anche dall’europarlamentare leghista Mario Borghezio («Condanno con ogni fermezza possibile il gravissimo atto») che pure in passato insieme a Calderoli non fu certo tenero con lei.
«Ma io adesso non voglio parlare di politica — taglia corto Kyenge — Chi ha compiuto questo gesto si squalifica da solo. Qui però si va ben oltre il confronto politico...». Minimizza, invece, l’ex senatore di centrodestra (Idea) Carlo Giovanardi, che a Modena è nato: «A casa dell’onorevole Kyenge, a cui esprimo comunque solidarietà, è stata soltanto rilevata la presenza, sulla recinzione esterna, di una cacca di cane. Se l’accaduto risultasse doloso andrebbe perseguito con decisione: ma il razzismo non è nelle corde dei modenesi...».
Sarà. Però Cécile Kyenge è davvero sotto choc: «Di sicuro — conclude — io e la mia famiglia non ci lasceremo intimidire».