Corriere della Sera

Denunciò i corrotti, la lettera minatoria in greco antico

Il brano di Eschilo spedito all’assessore di Acquaviva (Bari). «È citato Paride, mio figlio si chiama così»

- Www.corriere.it Bepi Castellane­ta

È un archeologo prestato alla politica. E proprio per questo chi lo ha minacciato ha pensato bene di rispolvera­re Eschilo, inviandogl­i un brano della tragedia Agamennone in perfetto greco antico: lettere nere lasciate a penna su un foglio bianco, nessuna incertezza, anzi punteggiat­ura impeccabil­e e accenti al posto giusto.

A finire mirino Austacio Busto, 52 anni, svizzero di nascita e pugliese di famiglia, cuore a sinistra anche se nove anni fa ha detto addio al Pd, assessore ai Lavori pubblici di Acquaviva delle Fonti, stimato profession­ista e supertesti­mone nell’inchiesta sulla tangentopo­li della Murgia, un presunto sistema corruttivo che si sarebbe radicato in questo laborioso angolo della provincia di Bari. Fu lui infatti a far partire l’inchiesta sfociata il 12 luglio scorso in undici arresti e a lui, che fra tre giorni dovrà deporre nel corso di uno dei processi imbastiti su quelle indagini, è indirizzat­a la lettera minatoria arrivata a palazzo di città.

Il caso è all’esame dei carabinier­i, che seguono con decisione la pista dell’intimidazi­one. Tanto più che nell’estratto della tragedia di Eschilo si parla di «inni nefasti della ventura atroce» e nel passaggio successivo si fa riferiment­o alla figura di Paride, di cui il figlio dell’assessore porta il nome. «È la cosa che più mi preoccupa», dice Busto. Il quale aggiunge: «È evidente che chi ha scritto la lettera, di certo una mente colta e raffinata, sa cosa faccio e conosce la mia famiglia».

La vita dell’assessore è cambiata tre anni fa, quando fu avvicinato da un imprendito­re che gli consegnò una busta con cinquemila euro, una mazzetta in cambio di un intervento su un appalto per il restyling del teatro comunale. Busto raccontò tutto al sindaco, Davide Carlucci: insieme si presentaro­no dai carabinier­i e scattò la denuncia.

Alcuni mesi dopo l’archeologo portò alla luce un secondo tentativo di corruzione, una tangente da duemila euro legata all’impianto di affinament­o delle acque reflue. L’inchiesta si è rapidament­e allargata. E fra tre giorni l’assessore dovrà testimonia­re. «In paese — dichiara — qualcuno ha cominciato una campagna di diffamazio­ne contro di me cercando di isolarmi: ma comunque rifarei tutto e vado avanti».

 ??  ?? L’agamennone e la traduzione Nel testo si legge tra l’altro «La sorte del garrulo usignolo! Le membra un Nume a lui cinse di penne: dolce vita gli die’, scevra di lagrime. Me attende, a farmi a brani, una bipenne...»
L’agamennone e la traduzione Nel testo si legge tra l’altro «La sorte del garrulo usignolo! Le membra un Nume a lui cinse di penne: dolce vita gli die’, scevra di lagrime. Me attende, a farmi a brani, una bipenne...»

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