Corriere della Sera

La Ferrari ha trovato

- Daniele Sparisci

principal austriaco —, a noi invece mancava l’aderenza».

Caldo o freddo, la Rossa riesce sempre a trovare il vestito giusto ma soprattutt­o le «calze» adatte per correre mentre la «diva» W09 (qualcuno è tornato a chiamarla come la vettura del 2017 che all’inizio era «capriccios­a») dondola sui tacchi. I temuti curvoni veloci hanno esaltato le doti del telaio made in Maranello e la spinta del motore: il lavoro compiuto quest’inverno sulla power unit per migliorare l’erogazione della potenza sul giro secco si vede. Che questa SF71H sia una monoposto di prima qualità lo dice un euforico Vettel dopo essersi preso la 52ª pole in carriera distruggen­do il primato della pista in 1’31’’095: «Grande macchina ragazzi!». Il tedesco ha sottolinea­to la facilità con cui ha trovato il bilanciame­nto dopo un venerdì non facile: «Ero felice con il set up che avevo fin dall’inizio delle qualifiche, non abbiamo dovuto lavorare molto per trovarlo». Gli 87 millesimi che lo separano da Kimi sono un’ulteriore prova della bontà del progetto coordinato dal d.t. Binotto: in un equilibrio così sottile la differenza la fanno i piloti, cioè un quattro volte campione del mondo.

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(Getty Images) In azione Sebastian Vettel, 30 anni, al volante della Ferrari numero 5 durante le qualifiche del Gran premio della Cina a Shanghai

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