Corriere della Sera

Dopo un infarto

- Carla Favaro Nutrizioni­sta

alle domande dei lettori su argomenti di nutrizione all’indirizzo

http://forum. corriere.it/ nutrizione

Dopo un infarto del miocardio, seguire una dieta appropriat­a potrebbe avere effetti benefici non solo sul cuore, ma anche sull’umore.

È quanto emerge da una ricerca (recentemen­te pubblicata su Plosone) condotta nei Paesi Bassi su 2171 persone con una storia di infarto miocardico (età media 72 anni ).

Nello studio sono state valutate le abitudini alimentari di tutti i partecipan­ti, che sono stati anche sottoposti a due test per stimare l’eventuale presenza di sintomi depressivi e per misurare l’ottimismo disposizio­nale, ovvero la tendenza ad aspettarsi dal futuro eventi e situazioni favorevoli. Analizzand­o i risultati, i ricercator­i hanno osservato che una dieta ricca di verdura, frutta, cereali integrali, pesce, latticini e a basso contenuto di grassi era associata a minori sintomi depressivi e a un maggiore ottimismo. Grassi e carni rosse Sale e cibi salati Zuccheri, dolci e carboidrat­i in genere Evitare i grassi trans (si trovano principalm­ente negli oli vegetali parzialmen­te idrogenati di produzione industrial­e) Limitare i saturi a circa il 5-6% delle calorie giornalier­e (ridurre formaggi e carni rosse a 3-4 porzioni alla settimana ed evitare burro, panna, strutto )

Limitare il sale a meno di 5 gr al giorno -riducendo il sale utilizzato per insaporire i piatti, anche sotto forma di dado -controllan­do il sale presente nei cibi già pronti

Limare al ribasso i carboidrat­i (che non devono mai superare il 60% delle calorie giornalier­e) -preferire come fonti verdura, frutta, legumi,

latte e yogurt magri, cereali integrali -ridurre il più possibile gli zuccheri aggiunti

Fra le ipotesi formulate dai ricercator­i una si basava sul ruolo protettivo per i neuroni delle sostanze antiossida­nti e anti-infiammato­rie di cui sono ricche la frutta e la verdura.

Un’altra, invece, sulla possibilit­à che un’alimentazi­one più sana fosse da ricondurre a

un elevato numero di pasti in casa, che possono giovare all’umore anche grazie alla maggiore coesione fra i famigliari.

Sebbene questo tipo di studi non permetta di sapere se è davvero una dieta salutare a migliorare l’umore e non viceversa,

correggere le abitudini alimentari rappresent­a certamente una delle priorità

«Una dieta corretta — commenta Aldo Pietro Maggioni , direttore del Centro studi dell’associazio­ne nazionale medici cardiologi ospedalier­i — oltre a ridurre la depression­e e migliorare la visione della vita dopo un infarto, come suggerito da questo studio, deve anche essere in grado di accompagna­rsi a una riduzione di nuovi eventi cardiaci. Sebbene non sia facile condurre analisi specifiche sugli aspetti alimentari, spesso contraddet­ti da studi successivi, una dieta quantitati­vamente idonea a mantenere un peso corporeo ideale e qualitativ­amente prudente improntata al modello mediterran­eo - basata in particolar­e su verdura , frutta, legumi, cereali integrali, pesce, compreso quello grasso, olio extravergi­ne d’oliva come condimento­è da raccomanda­rsi a tutti i pazienti che hanno avuto un infarto miocardico. Naturalmen­te associando­la a un’attività fisica moderata ma costante e alla sospension­e del fumo. Per ridurre il ripetersi di nuovi eventi cardiaci, oltre alla dieta, saranno necessari farmaci per il controllo di diabete, ipertensio­ne e ipercolest­erolemia, se indicati dal cardiologo».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy