Corriere della Sera

Duello Lega-m5s Salvini pessimista sulla trattativa

Di Maio avvisa: il centrodest­ra unito un danno

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Trocino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si fa più difficile il dialogo tra Movimento Cinque Stelle e Lega. Matteo Salvini è pessimista sull’esito della trattativa per riuscire a formare un governo a coalizione M5S e Lega. «Il centrodest­ra unito è un danno per il Paese» dice Luigi Di Maio che lancia segnali al Partito democratic­o.

VERONA Un bagno di folla lungo tre ore, con strette di mano praticamen­te a tutto il Vinitaly, tranne che a un visitatore lombardo speciale, Matteo Salvini. Luigi Di Maio evita accuratame­nte di incrociare il leader leghista, con il quale le trattative di governo sembrano languire. Il leader dei 5 Stelle preferisce una passeggiat­a mediatica, sulla scia dei molti altri leader che si avvicendan­o tra i padiglioni, da Elisabetta Casellati a Mariastell­a Gelmini e Giorgia Meloni, fino a Maurizio Martina.

A Salvini, che lo invitava a fare di più, bevendo un goccio dell’eccellente vino valtelline­se «Sfursat», Di Maio replica a distanza. Ribadisce il suo no a Silvio Berlusconi e sollecita nuovamente Salvini a uscire dalla morsa del Cavaliere: «Chi si ostina a volerci propinare questa immagine di centrodest­ra unito, offre una strada non percorribi­le e che potrebbe essere un danno per il Paese». Replica a distanza Anna Maria Bernini, capogruppo dei senatori forzisti: «Il vero danno lo produce il M5S quando con veti, insulti e volgarità, trasmette un messaggio di impotenza». Ma Di Maio ribadisce le sue posizioni: «Vogliamo dare un’opportunit­à di cambiament­o. Voglio fare un appello al senso pratico di tutti, anche al Pd: non ci si può bloccare su logiche politiche».

Dunque, ancora un appello a Lega e Pd, indifferen­temente. Del resto, anche sui vini Di Maio non sceglie: «Non ho preferenze, prima devo assaggiarl­i». Il Pd, in realtà, non sembra intenziona­to ad assaggiarl­o, almeno a sentire Maurizio Martina: «Di Maio parla sempre dei due forni —

dIl senso pratico C’è un’opportunit­à di cambiament­o. Faccio un appello al senso pratico di tutti, anche al Partito democratic­o: non ci si può bloccare su logiche politiche dice il leader dem seduto nello stand romano della Trattoria degli Amici — ma poi chi lo sente mai? Mi sembra evidente che abbia già scelto». Non che Martina abbia tutta questa voglia di sentirlo: «Credo che la strada più probabile ormai sia quella di un governo a due, Di Maio-salvini. Anche se i due sono astemi».

Scherza Martina, visto che nessuno dei due è astemio. Anche se Di Maio è sicurament­e più morigerato: «Lei mi vede ubriaco?», chiede a un visitatore che invita i due a sbronzarsi, a fin di bene, per fare un governo. Il leader dei 5 Stelle assaggia poco, soprattutt­o bianchi, e vede il vino «in maniera molto seria» e lo celebra come «strumento di dialogo». Eppure qui a Verona i due leader non dialogano affatto. Ci si aspettava un patto dell’amarone, ma non si brinda neanche a Prosecco. I due duettano a distanza di sicurezza, visitando gli stand dei produttori più noti (neanche un passaggio da Vivit, sezione di vini naturali e artigiani).

Di Maio è accompagna­to dalla nuova e discretiss­ima compagna Giovanna Melodia, dal fedelissim­o Pietro Dettori e dal deputato veronese Mattia Fantinati, che ha preparato gli incontri con i produttori. La folla si divide tra chi acclama, chi si lamenta e chi lo prende in giro. Ma Di Maio tira dritto e stringe mani, prima di ripartire per Udine, per un incontro con gli elettori, dove sgancia la partita delle Regionali dagli equilibri romani: «Non si possono usare per aumentare il peso contrattua­le».

E il governo? Per ora ci si deve accontenta­re di un auspicio: «Abbiamo terminato il secondo giro di consultazi­oni, ora il presidente della Repubblica prenderà le sue decisioni. Ci tengo a dire che il M5S ha piena fiducia nel capo dello Stato». Anche Fantinati è fiducioso: «Sono sicuro che il prossimo anno Di Maio tornerà. E tornerà da premier».

Manca solo il brindisi, ma per quello bisogna aspettare.

Martina: «Faranno un’intesa, anche se sono astemi». Ma la «notizia» non è vera

Il leader ridimensio­na il voto: non lo si usi per aumentare il peso contrattua­le a Roma

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(Lapresse/cavicchi) Brindisi Luigi Di Maio, 31 anni, leader del Movimento 5 Stelle, con un bicchiere di vino tra gli stand del Vinitaly

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