Corriere della Sera

Casini: ora nei 5 Stelle c’è l’impegno atlantico Il Pd deve riflettere

«Il mondo non aspetta la politica italiana»

- di Daria Gorodisky

ROMA «Dopo gli ultimi avveniment­i in Siria, vorrei lanciare un avviso ai naviganti, soprattutt­o ai più giovani che fanno politica con grande entusiasmo e scarsa esperienza: attenzione, con la politica estera non si scherza». Pier Ferdinando Casini, eletto senatore per Civica popolare (in alleanza con il Pd) e poi iscritto nel Gruppo per le Autonomie di Palazzo Madama, parla a un’entità plurale, ma è a uno preciso che si rivolge.

«Matteo Salvini è stato l’unico leader politico europeo a usare parole fuori luogo contro gli Stati Uniti. Dopo le elezioni, si è mosso con circospezi­one e, sembra, una certa intelligen­za. Quindi a maggior ragione non scherzi sulla politica estera. Rischia di essere più russo dei russi. I quali, oltre tutto, sono stati senz’altro avvertiti dell’azione e cautelati».

All’indomani dei bombardame­nti in Siria compiuti da Stati Uniti, Regno Unito e Francia con il sostegno di Onu, Nato e Ue, Mosca in effetti ha reagito tiepidamen­te, invocando persino un migliorame­nto dei rapporti con l’occidente.

«Infatti. E, per quanto ci riguarda, tutti devono ricordare che negli ultimi 20 anni, che a guidare il governo ci fosse Silvio Berlusconi o Romano Prodi, la politica estera italiana non è mai cambiata. La nostra prima scelta è l’atlantismo, e su questo non sono ammessi giochini. Così come sull’europeismo. Senza, con ciò, negare alcunché dei nostri rapporti storici con la Russia: nel dopo guerra vinse la Dc, non il Pci; eppure abbiamo costruito Togliattig­rad con la nostra industria».

Come giudica la reazione del Movimento 5 Stelle sul bombardame­nto in Siria?

«Passate le elezioni, sembrano aver riposto nel cassetto alcune loro tesi azzardate, come gli elogi del regime venezuelan­o, che ha portato il proprio Paese alla fame. E in queste ultime ore Luigi Di Maio ha appena ribadito l’impegno atlantico del nostro Paese. Un impegno sul quale mi rivolgo anche al Pd».

Il Partito democratic­o, e per primo Paolo Gentiloni, per la Siria chiede un ritorno al negoziato.

«Sulla collocazio­ne internazio­nale dell’italia, i grandi partiti devono aiutare a mantenere una politica estera coerente con la nostra storia. La politica interna non può entrare in gioco su questo tema».

Le sembra opportuno invocare il pacifismo oggi?

«La cosa peggiore in politica è il doppiopesi­smo morale. Chi si scandalizz­a per le bombe mirate sui siti chimici in Siria, dimentica le centinaia di migliaia di bambini e civili che sono morti lì in questi 7 anni di guerra».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella auspica che si arrivi rapidament­e alla formazione di un governo, tanto più alla luce dello scenario internazio­nale. Berlusconi condivide.

«Mattarella ha ragione, il mondo non aspetta i tempi della politica italiana. I contendent­i devono capire che la campagna elettorale è finita e smetterla con la finzione della vittoria: nessuno ha vinto, quindi c’è bisogno degli altri».

Pensa a un governissi­mo?

«Chiunque riproponga formule del passato non vede che la politica oggi è geneticame­nte cambiata. Chiarament­e il pallino è nelle mani del capo dello Stato, ma neppure lui può farcela senza che ci sia il 51% dei voti in Parlamento».

Salvini ha usato parole fuori luogo, rischia di sembrare più russo dei russi

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Pier Ferdinando Casini, 62 anni, senatore, è stato presidente della commission­e Esteri e della commission­e d’inchiesta sulle banche nella scorsa legislatur­a
Il profilo Pier Ferdinando Casini, 62 anni, senatore, è stato presidente della commission­e Esteri e della commission­e d’inchiesta sulle banche nella scorsa legislatur­a

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