Merkel debole in casa e la «exit strategy»: una seconda vita a guidare l’europa
Può sorprendere la svolta dell’irlanda, che deve ancora rimborsare all’italia buona parte dei sette miliardi prestati con il salvataggio del 2010. O può colpire la doppia verità dell’olanda e della stessa Irlanda che — stima l’economista di Berkeley Gabriel Zucman — sottraggono oltre 200 miliardi di euro di base imponibile agli altri Paesi europei agendo da paradisi fiscali per le multinazionali. Ma secondo le ricostruzioni di vari osservatori europei l’iniziativa degli otto piccoli Paesi del Nord Europa non è stata affatto improvvisata. Prima di creare un problema politico ad Angela Merkel, gli otto hanno avuto un via libera dalla Germania a dispetto della leader tedesca.
Alcuni sospettano Uwe Corsepius, l’ex segretario generale del Consiglio europeo oggi consigliere alla cancelleria di Berlino. Di certo chiunque in Germania abbia dato luce verde a quel siluro contro un compromesso di Merkel con Francia e Italia rispecchia l’aria del tempo: lo spirito di chiusura e il particolarismo guadagnano terreno ovunque.