L’uomo che invade di spot il Web «So tutto di voi e ci guadagno»
L’inventore dell’algoritmo che vende pubblicità usando i dati di Facebook
memoria» (se siete studenti o anziani), sul «farmaco per abbattere la cellulite» (se siete donne) o sulla tecnica per «avere i muscoli senza fare attività fisica» (se siete uomini).
Per lui non siete un nome e cognome. Ma un insieme di dati — sesso, età, localizzazione, tipo di telefonino, storico delle attività online, interazioni — che comporta un costo e genera un ricavo.
Nello scandalo di Cambridge Analytica sul presunto utilizzo improprio dei dati di 87 milioni di persone, il nome di Robert Gryn ha iniziato a circolare molto tra chi si occupa delle profilazioni web. Perché tra i colossi (come Google, Amazon e Facebook), le società (multinazionali o no) che vogliono fare pubblicità e gli utenti c’è un esercito di broker che gestisce e smista e perfeziona il flusso. Gryn con Codewise Miliardi
Il valore in dollari della pubblicità online gestita da Gryn (che contiene i marchi Voluum e Zeropark) è ai vertici. «Il nostro algoritmo fa arrivare la pubblicità nel modo più veloce, efficace e personalizzato», spiega.
Per chi lavora nel settore Gryn è un perfetto «dottor Jekyll». Preciso, metodico, cinico. Lui si ritiene più un imprenditore, introverso, che ama lo sport, i viaggi ed è «felicemente single». Per alcuni utenti è un «mister Hyde». Spregiudicato. Non gli perdonano di essere stato il «padre» della campagna «Vinci un iphone». Gli smartphone erano sì in palio, ma per partecipare bisognava abbonarsi pagando 1-2 euro la settimana con la Sim. Fu un trionfo. «Per le compagnie telefoniche però — chiarisce Gryn —, che hanno guadagnato cifre enormi dagli abbonamenti. A me spettava una percentuale».
Il marketing online è cosa complicata. Ma Gryn la sintetizza così: «Chi vuole lanciare una campagna sui social ha due modi: paga Facebook e apre un account ufficiale oppure si rivolge a noi. Nel secondo caso quando gli utenti cliccano non vanno subito sul sito del marchio, ma vengono
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