Ferrari pigra e Vettel paga le follie di Verstappen Show e festa di Ricciardo
Magia tattica Red Bull, Hamilton delude ma guadagna 8 punti
Il sogno del tris è andato in mille pezzi. È franato sotto le martellate di Daniel Ricciardo che sul podio si ubriaca bevendo dalla scarpa per il sesto successo in carriera. Si è spezzato con i colpi vietati di Max Verstappen. Il ragazzino ha bisogno di camomilla nella borraccia e a prescrivergliela stavolta è il suo capo. Helmult Marko è furioso per l’ennesima stupidaggine, dopo l’autoscontro con Lewis Hamilton solo 7 giorni fa in Bahrein. Le avvisaglie di una domenica storta e beffarda per la Ferrari però erano cominciate già prima perdendo il duello ai box con la Mercedes.
Com’è stato possibile trasformare una prima fila in una maratona opaca? Il terzo posto di Kimi Raikkonen, dietro a Vatteri Bottas e all’australiano ridens, serve solo ad ammorbidire la sconfitta ma non può mascherare la rabbia per la grande occasione mancata. I brividi iniziano prima della curva 1: Seb spegne l’esuberanza del compagno costringendolo a rallentare, quello viene risucchiato dal gruppo e non la prende bene.
Fin qui tutto bene, poi al 19° giro il primo capovolgimento di fronte:il muretto della Mercedes gioca la carta dell’undercut,il pit stop anticipato. In una sola tornata la barriera di tre secondi che il ferrarista si era costruito per proteggersi svanisce. Perché? Iceman II spara un passaggio fenomenale con le gomme medie fresche, quelle con cui la W09 va meglio, e poi perché la sosta di Seb (avvenuta al giro successivo) è più lenta. A questo punto il Cavallino ha una sola chance per tornare al comando, passare il numero 77 in pista sperando in un calo delle mescole che non c’è stato.
È la conferma che le differenze fra Ferrari e Mercedes si assottigliano dalle qualifiche alla gara, ma è anche la testimonianza che lo strapotere argento è in netto calo: mai dal 2014 la Mercedes aveva perso tre Gp di fila. Hamilton, un fantasma ieri, ha definito la sua prestazione «disastrosa», ciò nonostante ha ridotto lo svantaggio da Vettel da 17 a 9 punti grazie al quarto posto.
Numeri che aumentano i rimpianti. Ma è al 31° passaggio che Shanghai si colora di blu: la Red Bull azzarda il doppio jolly. Sfrutta la safety car, entrata per il contatto fra ragazzi della Toro Rosso (Gasly colpisce Hartley e viene penalizzato con 10”) per chiamare ai box in sequenza Ricciardo e Verstappen. Astuzia e fortuna si mescolano, i blu avevano la corsia dei box a tiro, né la Ferrari né la Mercedes (con Vettel e Bottas) potevano rispondere perché già lontane dalla pit lane ma sono state colte di sorpresa dalla mossa dei bibitari. i punti di vantaggio di Vettel su Hamilton dopo le prime tre gare della stagione Con le soft, l’ottimo telaio di Newey e il motore Renault in palla, il canguro salta tutti confermando il suo talento con sorpassi da urlo. Il mondo si ribalta, anche fra coinquilini di garage. Verstappen sperpera una probabile doppietta con un attacco folle su Vettel. Loria è ferita, i sogni di Seb completamente distrutti.