Corriere della Sera

Boeri e Bradburne «La ricetta Milano, rete tra istituzion­i»

- Marcello Parilli

Milano, capitale del design, in continuo cambiament­o dopo Expo, anzi, protagonis­ta di un vero e proprio Rinascimen­to che visivament­e si riscontra nella sua radicale trasformaz­ione urbanistic­a. Se n’è parlato ieri pomeriggio alla Galleria d’arte Robertaeba­sta, dove si svolge la «F Design Week», con l’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale, e James Bradburne, direttore generale della Pinacoteca di Brera. Boeri (che stasera alle 19.15 sarà ospite di Casa Corriere) e Bradburne hanno gettato le basi per un’alleanza a quattro (con Piccolo Teatro e Scala, e un’apertura alla Ca’ Granda) su cui costruire un polo culturale d’eccellenza di matrice pubblica e il futuro stesso della città. «Milano, che arrivava da un periodo di crisi economica e culturale profonda, ha saputo capitalizz­are al meglio gli sforzi collettivi prodotti da Expo — ha detto Boeri —, perché Milano è un “noi” fatto da decine di “io”, dove le individual­ità sono fondamenta­li, ma poi riescono a lavorare in maniera esplosiva quando si mettono in rete». E il dibattito, introdotto dalla direttrice di «F» Marisa Deimichei e moderato da Emanuela Rosa-clot (che in chiusura ha presentato il numero di aprile del suo «In viaggio», il mensile di Cairo editore), ha fatto emergere la necessità e la voglia di costruire una rete tra le maggiori eccellenze milanesi per cambiare il loro rapporto con la cittadinan­za prima che coi turisti («un museo deve puntare alle famiglie, perché è un luogo privilegia­to nello scambio di emozioni», ha detto Bradburne). Una prima occasione concreta, si è ipotizzato, potrebbe essere la prima mostra in programma a novembre a Palazzo Citterio, che dovrebbe essere consegnato finalmente a Brera quest’estate, come annuiva tra il pubblico un applauditi­ssimo Aldo Bassetti, presidente degli amici Brera.

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Dibattito Da sinistra, Emanuela Rosa-clot, Stefano Boeri, James Bradburne e Marisa Deimichei (Lapresse)

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