Il centravanti ritrovato Milik è l’arma nuova Mertens re in disgrazia
C’è un grande nemico del Napoli, si chiama pressione. Sarri lavora in queste ore molto di più sulla testa dei suoi giocatori, preoccupandosi meno della condizione fisica. Del resto, una squadra che compie dieci rimonte e guadagna addirittura 28 punti partendo da situazioni di svantaggio, ha la consapevolezza di non aver finito del tutto la benzina.
Che sia energia mentale o fisica, importa relativamente. Rincorrere lo spettacolo che fu può essere controproducente, meglio affidarsi alla forza di volontà. Il punto è che all’allianz Stadium passa l’ultimo treno scudetto e la partita contro la Juventus dovrà essere perfetta. Così come inattaccabile dovrà essere la scelta dell’allenatore degli undici titolari. Rispetto a qualche settimana fa Sarri ha più soluzione, sia in termini di uomini che di modulo. Sembra poco, ma poter disporre di un centravanti che in cinque presenze ha fatto due gol e conta altrettanti rimpianti, la traversa di Reggio Emilia e la straordinaria parata di Donnarumma, amplia le prospettive. E soprattutto concede la possibilità di cambiare le carte a gara in corso.
C’è un uomo in più, Milik appunto. Libero di testa e svelto di gamba, che ha recuperato al meglio la condizione nel momento in cui Mertens, il falso nove creato da Sarri, è venuto meno. Sei partite senza gol, volto triste e corsa lenta dopo mesi da intoccabile. Dopo aver dato tutto e anche di più, aver sposato il progetto e anche firmato il patto scudetto da cui a inizio stagione era partito il sogno. Dries all’improvviso ha smesso di essere Ciro, lo scugnizzo sorridente e anche sfrontato.
L’idolo dei napoletani è apparso un re in disgrazia. E contro l’udinese la scelta (saggia e vincente) dell’allenatore di escluderlo dalla for-
mazione titolare, lo ha stuzzicato. Subentrato al posto di Hamsik, ha messo il suo zampino nel servire Callejon nell’occasione che poi ha portato al gol di Milik. E non solo: Sarri con l’uomo in più e quello in meno, in campo contemporaneamente, ha cambiato modulo.
Come sarà il Napoli che sfiderà la Juventus, per ora, è azzardato prevederlo. Il centravanti che mercoledì sera ha trascinato alla vittoria è in cima alla lista dei titolari, la tentazione di giocare ancora una volta il jolly è fortissima. Ma le dinamiche e gli equilibri pure sono importanti per mantenere leggerezza mentale e sconfiggere la pressione. E Mertens si allena, chiede il suo spazio. Per Sarri quasi una scelta tra testa e cuore: da un lato il polacco in grado di scardinare difese fisiche, dall’altro il belga al quale lo scatto non riesce da un bel po’ ma che non dà punti di riferimento all’avversario.
Non si ridiventa belli all’improvviso, l’allenatore del Napoli ha già capito che sarà difficile recuperare il gioco di un mese fa e potrebbe anche decidere di disputare la partita perfetta con il modulo nuovo (4-2-3-1) con entrambi in campo. Milik, l’uomo in più, è la certezza del presente ma anche del futuro; Mertens, l’uomo in meno sogna lo scudetto ma da giugno potrebbe anche essere altrove (ha una clausola di 28 milioni valida per l’estero).