Corriere della Sera

Il ruolo di Barbara D’urso, sacerdotes­sa della tv pop

- di Aldo Grasso

Della 15ª edizione del Grande Fratello avremo modo di parlare, non appena capiremo meglio le dinamiche della Casa e si sarà delineato il profilo del programma, che ormai ha perso ogni connotazio­ne originale. Speriamo solo che le prossime puntate siano un po’ meno lunghe della prima, perché lo sforzo fisico può danneggiar­e la buona salute dello spettatore. Adesso preme sottolinea­re altro, e riguarda la conduzione e il ruolo all’interno di Mediaset di Barbara D’urso. Che è presente sugli schermi di Canale 5 sei giorni su sette come Pomeriggio Cinque e Domenica Live e fra non molto sarà ancora protagonis­ta della riedizione della mitica Dottoressa Giò. Con la conduzione del GF, Barbara ha coronato un duplice sogno: portare le modalità linguistic­he del daytime in prima serata e costruire un monumento al dursismo, che poi sarebbe la versione televisiva e casalinga di Freaks. Ma c’è un altro aspetto ancora più interessan­te: Barbara D’urso è l’anti Maria De Filippi, almeno in termini espressivi. Maria, con l’abile mossa di paventare la sua uscita da Mediaset, ha ottenuto tutto quello che voleva, sia in termini economici che di programmaz­ione (è rientrato persino Maurizio Costanzo). Canale 5 è Maria De Filippi? Un palinsesto defilippiz­zato per un pubblico defilippiz­zato? L’intratteni­mento del canale appaltato agli studi della Fascino? La mossa di promuovere la D’urso ai fasti della prima serata e alla fiction ha tutta l’aria di una contromoss­a, di una sorta di bilanciame­nto di potere fra le due prime donne della rete. È vero che entrambe si nutrono del medesimo immaginari­o (la pancia femminile del Paese, verrebbe da dire), ma Maria ha più pretese intellettu­alistiche, ha una maggiore rete di relazioni, gode di buona stampa, sa come entrare nei meccanismi di potere. Barbara, sacerdotes­sa dell’impuro, è altrettant­o determinat­a ma più genuinamen­te trash. Uno scontro da seguire.

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