L’offerta di Di Maio a Salvini
Nel piano M5S ruolo esterno per il leader leghista e posti chiave. «Datemi qualche giorno» Pronto il mandato esplorativo a Fico. La sfida in Molise all’ultimo voto
Mentre il presidente della Repubblica Mattarella si appresta a giocare la carta Fico nelle trattative per la formazione del nuovo governo, spunta l’offerta di Di Maio a Salvini. Nel piano dell’m5s ci sarebbe la staffetta o un ruolo chiave esterno per il leader leghista che dice: «Datemi qualche giorno, non voglio fare errori». Attesa per i risultati del voto regionale in Molise che potrebbero accelerare le trattative.
A 49 giorni dalle elezioni ROMA del 4 marzo, inizia la terza settimana di consultazioni con i partiti per provare a individuare una maggioranza di governo. Dopo i tentativi messi in campo al Quirinale, direttamente dal capo dello Stato, e a Palazzo Giustiniani con l’esplorazione affidata alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, a partire da oggi Sergio Mattarella si prepara a conferire un secondo incarico esplorativo al presidente della Camera Roberto Fico (M5S): anche a lui, il Colle chiederebbe tempi stretti (48-72 ore) per verificare una possibile convergenza programmatica tra M5S e Partito democratico senza escludere, però, l’asse M5s-lega che pur sempre avrebbe i numeri in Parlamento per governare.
Per questo il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha chiesto tempo al presidente della Repubblica («Datemi ancora qualche giorno») nella prospettiva di riaprire i canali di collegamento con i Cinque Stelle: «Ci giochiamo il governo per i prossimi 5 anni. Anche se fossero necessari 2 o 3 giorni in più, l’importante è non sbagliare. Noi vogliamo il governo del cambiamento... A maggio spero di essere premier...». E conclude fiducioso: «Anche io ritengo che con i 5Stelle si possa lavorare bene, però patti chiari e amicizia lunga». Resta da vedere, se va in porto l’accordo con Luigi Di Maio che però dovrebbe rinunciare alla premiership, come si regolerà Salvini con Silvio Berlusconi che è inconciliabile con i grillini.
Al Quirinale, anche se si tratta di un test locale, si attendono i dati definitivi delle elezioni regionali in Molise che già oggi potranno fornire due dati: chi prevale tra centrodestra e M5S e quali sono i rapporti numerici tra Lega e Forza Italia. Si replica domenica 29 in Friuli-venezia Giulia dove il centrodestra schiera il leghista Massimiliano Fedriga.
Con le consultazioni, dunque, si riparte dal mandato ampio affidato dal Quirinale al presidente della Camera Roberto Fico. Di nuovo c’è anche che il M5S — con Di Maio che continua a rivendicare la premiership — ha precisato quali sono i punti del «contratto» programmatico da sottoporre all’attenzione della Lega e del Pd. Tra i dem c’è grande attesa per le decisioni del Colle e oggi il segretario reggente Maurizio Martina vola in Friuli-venezia Giulia dove è già giunto (ieri sera a Monfalcone) Salvini: «Chi non viene vuole il governo con il Pd», ha detto ricordando che la Lega a Roma «non andrà al governo con il partito di Renzi».
Grillini e leghisti comunque litigano sul fisco. Salvini continua a battere sul tasto della flat tax: «Il principio della tassa unica, esteso a tutti i cittadini e a tutte le imprese, è quello giusto per far ripartire l’economia». Gli risponde il senatore Nicola Morra che non nasconde le forti perplessità del M5S: «E se poi si innesca una competizione fra Stati ad abbassare l’aliquota, con i Paperoni che godranno ed i poveri cristi che verranno sempre più dimenticati?».