Corriere della Sera

Un contratto in 10 punti

Le proposte a Lega e Pd: l’italia tiene fede agli impegni europei C’è il reddito di cittadinan­za ma con un altro nome Non si parla di Fornero e vaccini

- di Emanuele Buzzi

Ventotto pagine: una premessa, punti di contatto e divergenze e, soprattutt­o, una bozza di accordo per il governo dell’italia. Ecco, in dieci punti, l’offerta di Di Maio per un esecutivo con Lega o dem. a pagina 6

Ventotto pagine: una premessa, punti di contatto e di divergenza e, soprattutt­o, una bozza di «accordo per il governo dell’italia». I Cinque Stelle fanno la loro mossa: lo studio di Giacinto della Cananea mette nero su bianco l’offerta di Luigi Di Maio per un esecutivo con Lega o dem. Il team di studiosi — l’ordinario di diritto amministra­tivo si è avvalso della collaboraz­ione dei colleghi Elena Granaglia, Fabio Giulio Grandis, Leonardo Morlino, Gustavo Piga, Andrea Riggio e Angela Ferrari Zumbini (quest’ultima solo per il patto alla tedesca) — ha consegnato al Movimento una «prima stesura» in modo da poter accelerare il dialogo istituzion­ale.

Dal Fisco all’ambiente

Le convergenz­e tra M5S, Pd e Lega sono prese in consideraz­ione in una serie di tavole sinottiche che coinvolgon­o tutte e tre le forze in campo contempora­neamente. Ma senza dubbio l’atto più rilevante è proprio il contratto di governo che sarà al centro del dibattito, un accordo «per promuovere a tutelare un insieme di interessi collettivi». «Occorre anche tener conto dei rischi d’instabilit­à finanziari­a», si legge. Dieci i punti sul tavolo: giovani e famiglie, povertà e disoccupaz­ione, ridurre degli squilibri territoria­li, sicurezza e giustizia, difesa del Servizio sanitario nazionale, protezione delle imprese, nuovo Fisco, infrastrut­ture, salvaguard­ia dell’ambiente ed efficienza della Pubblica amministra­zione. Ogni punto darà vita a dei tavoli di lavoro.

La questione Europa

Prima, però, una precisazio­ne, forse proprio per dare rassicuraz­ioni sulla permanenza nell’ue e nella Nato. «Le parti intendono assicurare la continuità della collocazio­ne dell’italia in Europa e nello scenario internazio­nale», si legge. E ancora: «Saranno mantenuti gli impegni già assunti in sede europea. Ma il governo sarà fermo nel pretendere il rispetto dell’eguaglianz­a tra gli Stati che fanno parte dell’unione». Si propone anche l’idea di «riconsider­are l’esistenza di più sedi — troppe — per il Parlamento europeo». In tema di sicurezza e immigrazio­ne si parla, invece, di un coordiname­nto di intelligen­ce e forze dell’ordine internazio­nali «nell’area mediterran­ea» (per «porre un argine più saldo al traffico di esseri umani») e si chiede «una gestione solidale dei flussi». Il profilo Luigi Di Maio, 31 anni, deputato dal 2013, capo politico del Movimento 5 Stelle

La lotta alla povertà

Nel contratto, leggendo le misure per combattere la povertà, si chiede un «potenziame­nto dei sistemi attuali di sostegno al reddito». Di fatto, per modi e contenuti, si tratta di una norma simile al reddito di cittadinan­za ma senza il nome, il brand che è diventato marchio di fabbrica del Movimento. Un passo che alcuni leggono come necessario per rendere la misura adattabile alla sensibilit­à degli alleati e per semplifica­rne l’iter parlamenta­re.

Le imprese

Ci sono anche punti in cui il Movimento sembra soprattutt­o strizzare l’occhio al Carroccio. Si insiste sulle piccole e medie imprese, sulla necessità di «un contesto normativo, regolativo, ambientale e fiscale che le protegga». Proprio ieri sono arrivate le aperture di Danilo Toninelli: «La semplifica­zione fiscale è anche una nostra priorità. Una flat tax che non svantaggi le fasce più deboli e rispetti il criterio della progressiv­ità scolpito nella nostra Costituzio­ne, per noi va bene».

Il tagliando

La bozza dell’accordo prevede anche regole di ingaggio precise. Viene sancito un patto per «altri obiettivi» non specificat­i nel testo, tra cui l’obbligo di «non mettere in minoranza un’altra parte su questioni che per essa sono di fondamenta­le importanza». «Questi impegni di natura politica valgono sia all’interno del Consiglio dei ministri, sia all’interno degli organi parlamenta­ri», si legge. Previsto anche un tagliando di metà mandato e la formazione per eventuali controvers­ie di un «comitato di conciliazi­one».

I nodi

Il comitato presieduto da della Cananea dedica anche un’ampia riflession­e alle differenze tra le forze in campo («che derivano da diverse, se non opposte, concezioni della vita associata e di ordine morale»). «Le divergenze sono molto accentuate, se non radicali — si legge — , per quanto concerne i fini (per esempio, nel modo di concepire il sistema pensionist­ico) o i mezzi (per esempio, gli strumenti per contrastar­e la povertà e l’organizzaz­ione della giustizia penale)». Divergenze che sono «tali da rendere ardua la formazione di un governo coeso». Il comitato ricorda anche altri punti di distanza «in materia vaccinale» e in ottica europea. Proprio per questo, temi come i vaccini o la riforma della legge Fornero sono al momento stralciati dal progetto.

Le parti concordano sulla necessità di effettuare una verifica sull’azione di governo a metà legislatur­a

d Saranno mantenuti gli impegni già assunti in sede europea

Valori condivisi: riforma della giustizia tributaria, più equità fiscale sul ceto medio

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Il frontespiz­io Il testo con «una prima stesura» del «contratto» sottoposto dal Movimento 5 Stelle ai potenziali alleati di governo è stato inviato da Giacinto della Cananea a Luigi Di Maio. Il documento porta la data del 20 aprile

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