«La coalizione non deve dividersi» Berlusconi attende
Il leader «vede» un governo del presidente
Licia Ronzulli
Sono poche le mosse che può compiere Silvio Berlusconi, che resta in attesa. Di un risultato - quello del Molise - che «non può essere caricato di valenza nazionale, ma che può darci un segnale positivo se si conquisterà la Regione». E delle scelte che si immagina farà oggi Sergio Mattarella.
Da Arcore, dove si riposa con la famiglia, il leader azzurro segue lo spoglio sapendo che la sfida è difficile — gli ultimi sondaggi davano il M5S in leggero vantaggio sul centrodestra —, convinto di aver fatto comunque bene a spendersi in campagna elettorale per cercare di ottenere una vittoria che dimostrerebbe come «la nostra coalizione, se unita, può vincere. Se divisa e litigiosa va incontro a sconfitte». È l’affermazione del centrodestra che gli preme, ancor più della sfida interna alla coalizione tra le liste visto che, spiegano nel suo partito, sarà difficile contare i consensi a FI data la presenza di tante liste civiche con esponenti
Tutti si assumano le loro responsabilità Il centrodestra si è presentato unito e ora ribadisce la sua lealtà verso gli elettori
Sul campo
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, 81 anni, nel tour elettorale in Molise in uno scatto postato su Facebook azzurri a guidarle.
Ma Berlusconi segue soprattutto le trattative sotterranee o alla luce del sole che potrebbero portare alla formazione di un governo. Ieri, raccontano, non ci sarebbero stati contatti con l’alleato, ma nemmeno sono arrivate voci preoccupanti su un accordo imminente tra Lega e M5S, che si erano invece diffuse nella giornata di sabato. L’impressione fra gli azzurri è che per il momento Salvini non abbia intenzione di strappare, come conferma la fedelissima dell’ex premier Licia Ronzulli: «Ora è il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità. Il centrodestra si è presentato unito agli italiani e ribadisce la sua lealtà verso gli elettori, la sua compattezza, lavorando alle soluzioni che possono dare ai cittadini un governo in grado di dare risposte alle loro necessità».
Una convinzione che Berlusconi condivide: «A Salvini — ripete — non conviene rompere l’alleanza per andare a fare il vice di Di Maio, anche se i cinquestelle gli stanno offrendo di tutto...». Certo, il cammino è ancora lungo e non si può essere certi di nulla, ma il leader azzurro pensa ancora che l’approdo più probabile alla fine possa essere un governo «del presidente», che duri almeno un anno, che metta a punto la prossima Finanziaria e accompagni una modifica della legge elettorale. Una soluzione che «ci vedrebbe aderire responsabilmente, come sempre abbiamo fatto per il bene del Paese». Il governo M5S-PD invece, che pure secondo alcuni azzurri toglierebbe le castagne dal fuoco al centrodestra permettendo una ristrutturazione in vista di elezioni future che «vinceremmo a man basse», è considerato di difficile realizzazione: «Per Renzi una giravolta del genere, soprattutto in tempi così brevi, è ardua». E, al di là della richiesta che pure reitera, Berlusconi sa bene che anche quella di un premier di centrodestra incaricato che si cerca i voti in Parlamento è una strada impervia, perché lo stesso Salvini ha già detto che non è disponibile a farsi «impallinare» né a cedere il mandato a un esponente del suo partito, fosse pure Giorgetti.
Quindi si attendono le mosse di Mattarella, tra un’elezione e l’altra. Che altro, allo stato, davvero non si può fare.