«Alle medie mi isolavano Ero solo “sporco ciccione”»
«Sono stato bullizzato perché ero introverso e sovrappeso, facile preda di chi voleva sfogare la propria repressione». Lo racconta Andrea Febo, 43 anni, che è coautore di «Non mi avete fatto niente», il brano che ha vinto Sanremo. Ora ha scritto «Denuncialo», un invito a non farla passare liscia ai bulli.
Come avviene il suo incontro con i bulli?
«In una scuola media dell’ostiense, a Roma. Avevo 12 anni, sono stato bullizzato da un branco di tre, non fisicamente, ma psicologicamente, abbastanza da avere poi un’adolescenza difficile, soprattutto perché non ebbi il coraggio di denunciarli».
Perché non lo fece?
«Mi vergognavo. I bulli ti fanno sentire diverso, come se fossi tu ad avere qualcosa di sbagliato».
Che le facevano?
«Mi attaccavano sulle spalle un post-it con scritto “sporco ciccione”. O mi tenevano fuori dalla partita a calcio, dalle uscite, dalle feste. L’obiettivo era farmi sentire escluso».
L’episodio peggiore?
«Quando mi chiusero nel bagno a scuola. Mi prese il panico, iniziai a urlare, a battere i pugni contro la porta. Dopo un percorso di anni, mi è rimasta paura dell’ascensore».
Come si è lasciato tutto alle spalle?
«La musica mi ha permesso di buttare fuori i pensieri e di avere più fiducia in me».
Come è perché ha scritto «Denuncialo»?
«Me l’ha chiesto l’associazione Solarialab. Denunciare apre una strada non solo per punire, ma per dimostrare a se stessi che non si ha paura».
In che punto, quando la canta, si commuove?
«Quando dico “il silenzio è la tomba del bene”, perché se subisci, ti scavi la fossa. Il dolore vero arriva quando ripensi a quello che è successo e ti dici che vali poco».