I miei amici hanno affittato Io invece ho ospitato Ada
La mia Design Week? Da tre anni la passo ospitando un’unica persona amica, Ada Tullo, 40 anni e pr come me. Collabora con il progetto #Fattobene, che raccoglie i marchi di un made in Italy virtuoso. Con lei c’è un bel rapporto. Condividiamo un bioritmo frenetico tipico degli uffici stampa. I nostri a volte coincidono, a volte no. Però ci capiamo sempre. A volte mi lascio trascinare anch’io con lei a qualche evento del Fuorisalone. Nonostante la stanchezza, perché anche nel mio settore, quello dei libri, questo è un periodo pieno. Non sempre però. Le cose da vedere sono tantissime ed è difficile stare dietro a tutto. Ma quello che mi piace di più, in generale, è il fatto che ad essere aperti al pubblico siano anche luoghi di norma non accessibili. In passato con il Couchsurfing mi è capitata in casa gente di tutti i tipi. Chi tornava alle ore più strane, chi aveva perso le chiavi e mi telefonava nel cuore della notte. Chi mi ha ringraziato con un’opera d’arte: una sardina in latta che ho ancora «nascosta» da qualche parte. Con Ada invece insieme ci divertiamo. Quando torna a casa mi racconta le sue giornate, passiamo in rassegna le idee e i materiali raccolti. Inoltre il periodo è molto intenso e il fermento è tale che, anche se non si esce, si può vedere praticamente tutto su Instagram ed è bello commentare insieme quello che c’è in giro. Ogni tanto ci imbuchiamo anche a qualche festa. Alla fine della settimana sono sempre molto divertita. Certo, avrei potuto affittare la stanza. Mi ritrovo spesso a invidiare gli amici che vanno via per affittare l’appartamento e al ritorno si ritrovano con 1.500 euro in più in tasca, ovviamente. Ma viverla con Ada ha reso Milano più frizzante.