PERCHÉ È MEGLIO VOTARE CON IL DOPPIO TURNO
Caro direttore, non crede che sarebbe più democratico un sistema elettorale a doppio turno, dando la possibilità ai partiti esclusi nel primo turno di fare una scelta concreta per il Paese nel secondo? Sono forse un ingenuo a pensarla così?
Gentile signor Parizzi,
Penso che una legge elettorale a doppio turno sia davvero il sistema migliore per il nostro Paese, in particolare in una situazione politica così frammentata. Credo che i cittadini quando si recano alle urne non vogliano solo votare chi li rappresenta, cioè il partito che interpreta meglio le loro preferenze politiche e le loro sensibilità. Vogliono anche che la loro scelta si trasformi in un governo stabile, con un premier che subito dopo le elezioni possa mettersi al lavoro per poi essere giudicato alla fine della legislatura.
Il doppio turno soddisfa bene queste due esigenze: la rappresentanza al primo, la governabilità al secondo quando gli elettori, se il loro partito non è più in gara, si predispongono a un compromesso nobile: votano chi sentono meno distante. Oggi, invece, abbiamo una legge elettorale costruita apposta per impedire una maggioranza. Un compito fondamentale di questa legislatura dovrebbe essere quello di modificarla per giocare la prossima partita in condizioni migliori. Con la speranza che sia l’ultimo cambiamento. In 25 anni, per le convenienze politiche del momento, abbiamo sfornato 4 leggi elettorali, di cui una neppure entrata in vigore e mai sperimentata dagli italiani. Ma le pare possibile?