Alcol e depressione, la misteriosa morte di «Mini-me»
«Una persona premurosa» che «voleva sempre far sorridere le persone, renderle felici». Così i familiari hanno ricordato Verne Troyer, noto al mondo come il Mini-me della serie di culto Austin Powers: l’attore è morto sabato in ospedale, dove era stato recentemente ricoverato. Non sono state rese note le cause del decesso, ma il divo da tempo lottava contro la depressione e l’alcolismo.
Nel post diffuso ieri sui social, si lascia velatamente intendere che Troyer possa essersi tolto la vita: «Depressione e suicidio sono problemi molto seri. Non sappiamo mai che battaglia sta combattendo una persona. Siate gentili l’uno con l’altro. E sappiate sempre che non è mai troppo tardi per chiedere aiuto».
Troyer era nato a Sturgis, Michigan, il 1° gennaio 1969. Era affetto da nanismo acondroplasico: con i suoi 81 centimetri era uno degli uomini più piccoli del mondo. I suoi genitori — Susan, operaia di fabbrica, e Reuben, tecnico rilico paratore — non lo avevano però mai trattato in modo diverso dai fratelli, Davon e Deborah: «Dovevo portare legna, dare da mangiare alle mucche, ai maiali e agli animali da fattoria», raccontava Troyer.
Nel 1993, a 24 anni, aveva fatto il suo ingresso nel mondo del cinema rispondendo a un annuncio dei produttori di Baby Burba – Un giorno in libertà: cercavano un «comico di piccole dimensioni». Erano poi arrivati gli episodi di Austin Powers e il ruolo di Minime, il piccolo clone del diabo- Dottor Male, interpretato al fianco di Mike Meyers. Che ieri ha ricordato il collega come «un faro di positività per chi ha avuto l’onore di lavorare con lui».
Troyer aveva recitato anche in Men in Black (1997) e nel primo Harry Potter (2001): interpretava il goblin Unci-unci. Il successo non è però servito a salvarlo dai suoi demoni. «Era un combattente, ha lottato a lungo» dice il comunicato. Alla fine però si è arreso.