«Insegnanti poco severi? Il ministero vuole evitare l’abbandono scolastico»
Con le leggi vigenti l’insegnante non solo è responsabile della disciplina nelle classi, ma deve essere coinvolgente e motivante, per legge. Praticamente, se scrive una nota disciplinare sta ammettendo la sua incapacità a gestire la classe. Io avevo una collega che era stata trascinata in tribunale per una nota che aveva messo. Pur vincendo la causa, decise di non metterne più. Quanto al professore di Lucca, sono convinto che di note ne aveva già messe abbastanza in passato. Quando incominci a mettere troppe note il preside ti fa notare che i ragazzi si sono abituati e ormai non funzionano più da deterrente. Poi ti dice esplicitamente che non sai gestire la classe, ti chiede retoricamente come mai i colleghi, nella stessa classe, riescono a tenere lezione normalmente senza problemi disciplinari; a volte ti suggerisce pure di chiedere il trasferimento (...).
Perché siamo arrivati a tanto? Perché il ministero ha messo al primo posto la lotta alla dispersione scolastica. Bocciare o anche solo rimandare un ragazzo innalza la dispersione scolastica e quindi è l’ultima cosa che il ministero si possa permettere. La qualità della scuola è al secondo posto. Finanche l’utilità della scuola è al secondo posto. Meglio una scuola inutile ma che non perde nessuno che una scuola utile che lasci indietro anche un solo ragazzo. Non sto parlando di messaggi impliciti ma di ordini molto espliciti da rispettare che si trovano nero su bianco nelle direttive ministeriali, che a loro volte recepiscono direttive europee.
Lda
qualità della scuola è al secondo posto, e anche l’utilità: meglio una scuola inutile ma che non perde nessuno che una scuola utile che lasci indietro anche un solo ragazzo: sono ordini molto espliciti