Pressing su Ancelotti
La vicenda
● La Nazionale si radunerà a Coverciano due o tre giorni dopo la fine del campionato, probabilmente il 23 maggio
● L’italia tornerà in campo con il nuovo allenatore il 28 maggio a San Gallo in Svizzera contro l’arabia Saudita
● Prima della fine della stagione sono in programma altre due amichevoli di qualità: il primo giugno a Nizza contro la Francia e il 4 giugno allo Stadium di Torino con l’olanda. In quella circostanza Buffon potrebbe giocare la sua ultima partita in Nazionale
● L’italia esordirà in Nation League il 7 settembre prossimo in casa contro la Polonia e giocherà la seconda partita il 10 settembre a Lisbona con il Portogallo
Con il passare delle ore anche la logica prudenza della Federcalcio viene meno. Così se il vice commissario Alessandro Costacurta alla sua televisione di riferimento racconta che «con Ancelotti non abbiamo parlato di Nazionale», ci pensa il commissario Roberto Fabbricini a chiarire le cose. «È stato solo un approccio, ma a me sembra che a Carlo l’idea di allenare l’italia piaccia». La strada è tracciata. L’incontro di lunedì sera nell’albergo a due passi da Villa Borghese e dagli uffici della Figc doveva rimanere segreto. E invece, nel giro di qualche ora, è diventato di dominio pubblico mettendo in serio imbarazzo le parti interessate. Ancelotti è il candidato numero uno della Federcalcio commissariata, anzi è molto più: perché lo vuole Giovanni Malagò, il capo dello sport italiano; perché mette d’accordo le varie anime federali; perché è considerato l’uomo giusto per rifondare una squadra rimasta fuori dal Mondiale per la prima volta negli ultimi sessant’anni. Soprattutto perché il vertice al Parco dei Principi, davanti a Fabbricini e Costacurta, è il secondo nel giro di un mese dopo quello di Londra. Allora era stato un sondaggio e la risposta di Carletto poco entusiasta. Adesso siamo andati ben oltre.
Ancelotti, in questi mesi, ha sempre frenato l’ipotesi azzurra. Perché la sua volontà era di allenare tutti i giorni e di tornare a farlo in Premier League, meglio se in un club di Londra. Stavolta, invece, è stato più possibilista e non perché la Federcalcio abbia migliorato l’offerta economica. «Di soldi non abbiamo parlato», si affretta a precisare Fabbricini. Carletto è tentato perché i contatti con Arsenal, Chelsea e Tottenham non hanno prodotto niente di concreto e perché il lavoro di Costacurta, con la mediazione di Andrea Pirlo, milione in più nelle tasche se, proprio il primo maggio, i bavaresi riusciranno a centrare la finale di Champions League a spese del Real Madrid.
La Federcalcio non può aspettare oltre. Entro il 10 maggio vuole definire l’accordo, nei successivi dieci giorni intende sbrigare le formalità e annunciare la squadra. Ancelotti esordirebbe sulla panchina dell’italia il 28 maggio a San Gallo nell’amichevole con l’arabia Saudita e successivamente guiderebbe gli azzurri a Nizza contro la Francia (primo giugno) e allo Stadium contro l’olanda (il 4 giugno) nella partita del probabile addio di Buffon.
Restano due le alternative nella testa dei federali: Roberto Mancini e Claudio Ranieri. Conte, invece, sembra sparito dai radar: troppo difficile arrivare a prendere il vecchio c.t. che così bene ha fatto all’europeo in Francia. Per il Mancio ci sarebbe da discutere con lo Zenit, che pretende il pagamento della clausola rescissoria da un milione di euro. Il re di Leicester, invece, si libererebbe del Nantes senza problemi. Entrambi si sono detti entusiasti di allenare l’italia. Ma, al di là di un primo abboccamento, non sono mai più stati contattati. E non succederà nei prossimi giorni. La Federazione aspetta Ancelotti. E Ancelotti ha promesso di pensarci seriamente. La strada è tracciata. È l’ora della svolta.