Madrid, la leader che ruba le creme al supermercato
Cristina Cifuentes, presidente regionale di Madrid, si è dimessa: travolta prima dallo scandalo del master falsificato e poi sorpresa a rubare in un supermercato. a pagina
«Me ne vado a testa alta», assicura Cristina Cifuentes. Non è così. L’onore e la dignità della presidente della Comunidad autonoma di Madrid, ex astro nascente del Partito popolare e pupilla del premier Mariano Rajoy, si sono persi da giorni per strada, infangati da falsi curricula universitari e improbabili furtarelli nei supermercati. Come una cleptomane qualunque. Ieri, quando si è presentata — truccatissima e tirata — davanti ai giornalisti, era già un cadavere politico. Mancavano solo le parole tanto attese: «Mi dimetto».
Patetica. È il commento più diffuso sulla stampa spagnola per spiegare lo psicodramma della leader conservatrice, 53 anni, che prometteva lotta dura alla corruzione e alla fine se n’è andata per un video girato nel retrobottega di un supermercato, sette anni fa, e misteriosamente mandato online ieri dal giornale di destra Okdiario. Si vede Cifuentes, allora vicepresidente dell’assemblea di Madrid, che svuota la borsetta davanti a una guardia di sicurezza, tira fuori alcuni prodotti, poi dei soldi. Umiliante. Pigliata con le mani nel sacco come un’adolescente. Unica differenza: aveva intascato due creme antietà.
Lei si è difesa parlando di «un errore involontario: mi sono portata via senza esserne cosciente alcuni prodotti del valore di 40 euro». Come se le creme fossero entrate in borsa da sole. Poi si è detta vittima di «una campagna persecutoria, di un linciaggio a colpi di dossier». Peccato che la storia del supermercato segua di pochi giorni un altro scandalo che l’ha vista protagonista, allorché la stampa ha scoperto che Cristina si era aggiudicata un master di Diritto pubblico nel 2012 all’universidad Rey Juan Carlos senza frequentare corsi né produrre tesi. Sul caso ora indaga la magistratura.
Alla fine, pure l’attendista Rajoy si è smarcato. «Cifuentes ha fatto quello che doveva fare, ora si apre una nuova tappa». Molti dirigenti sono però convinti che il danno provocato al Pp dalla ladra «involontaria» sia irreparabile. Il suo posto verrà preso dal alcuna uscita onorevole alla donna che, entrata nel Pp a soli 16 anni, aveva scalato il partito gradino dopo gradino fino ad arrivare, nel giugno 2015, alla guida della Comunidad.
La «presidenta» era ambiziosa e, secondo alcuni colleghi, fin troppo autoritaria. Laureata in legge, madre di due figli, negli anni si era fatta molti nemici — e pure parecchie nemiche — in seno al Pp, anche per le sue continue sparate contro la corruzione dilagante nel partito (sic). Qualcuno era arrivato a soprannominarla la «sceriffa» del Partito popolare. Sfuggita alle manette per puro caso, a quanto pare.
Rajoy sotto accusa
Il premier alla fine molla l’ex pupilla che si era fatta molti nemici nel suo stesso partito