La start up italiana che sfida il diabete su «Corriere Innovazione»
Il 25 aprile del ‘53 — esattamente 65 anni ieri — il mondo scopriva una doppia elica nel profondo di tutti noi: la struttura del Dna. La molecola era già stata «fotografata» tre anni prima da una scienziata, Rosalind Franklin. Ma quel giorno di 65 anni fa James Watson e Francis Crick pubblicarono la loro ipotesi di una struttura simmetrica che spiega il trasferimento delle informazioni (scoperto un secolo prima dal monaco agostiniano Mendel) e per la quale ricevettero il Premio Nobel nel ‘62. Ma non è per questa fortunata coincidenza storica che c’è una enorme impronta genetica sulla copertina del mensile di cultura dell’innovazione che domani troverete in edicola gratis con il Corriere, il Corriere Innovazione. Il motivo è da ricercare in Italia, il Paese che, peraltro, ebbe anche un ruolo nella storia di Watson, come spiega lui stesso, in maniera esilarante, in un Ted del 2005: «Mio padre fu allevato per diventare episcopale e repubblicano ma dopo un anno di college divenne ateo e democratico. Mia madre era una cattolica irlandese, ma non prendeva la religione Guida alla lettura
L’INCHIESTA
La copertina
Siamo sicuri che il nostro dna sia al sicuro?
È già accaduto che l’impronta genetica di alcuni italiani finisse nel posto sbagliato