Corriere della Sera

«Maurizio sbaglia, sia garante di tutti L’ok all’alleanza non avrà i numeri»

Gozi: fuga in avanti aprire ai 5 Stelle

- di Tommaso Labate

«Io sono per rispondere no all’offerta di Di Maio».

Così, senza neanche andare a vedere le carte?

«Quello che c’è sul tavolo sia più che sufficient­e per rispondere».

Si spieghi meglio.

«Sia chiaro, i dieci punti dei Cinque Stelle saranno anche di buon senso. Ma loro sono per abolire il Jobs act? Bene, noi no. Loro sono per l’abolizione della riforma Fornero? Noi no».

Sandro Gozi, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, interpreta l’ortodossia del renzismo nel respingere al mittente, e senza troppi fronzoli, l’offerta di governo di Di Maio.

Non sarà troppo frettoloso?

«Mettiamola così. Non è solo l’agenda del governo, il problema. Ma gli imprevisti».

Tipo?

«Governare vuol dire risolvere gli imprevisti che si palesano sul tuo cammino quando meno te l’aspetti. Se ci fosse una crisi europea, di quelle che ora non si possono mettere in conto, che cosa facciamo? Chiediamo aiuto alla piattaform­a Rousseau? Suvvia, non si può fare».

Anche lei, come molti renziani, sotto sotto è arrabbiato per la fuga in avanti del segretario Martina?

«Sull’offerta di Di Maio forse Martina ha accelerato troppo. Ha fatto una fuga in avanti, si è sbilanciat­o. Proprio per questo è necessaria una verifica in Direzione nazionale che faccia chiarezza, una volta per tutte, sulla posizione ufficiale del Partito democratic­o».

Sta dicendo che Martina si è comportato troppo poco da «garante»?

«Martina non è stato garante della posizione di tutti proprio perché, e lo si è capito molto bene dalla sua dichiarazi­one all’uscita dall’incontro con Roberto Fico, ha preso una posizione netta a favore del possibile accordo con i Cinque Stelle. Non è stato una figura super partes ma ha preso una strada ben precisa, diventando una delle parti in causa. Insieme a molti dei ministri uscenti».

Quale può essere il punto di caduta in Direzione?

«Alle condizioni di oggi, non credo proprio che in Direzione ci saranno i numeri a favore di un governo coi Cinque Stelle».

Renzi, secondo lei, rimarrà contrario fino alla fine?

«Io parlo per me. Però è sotto gli occhi di tutti che, in questo momento, nel Pd esiste una linea degli ex ministri e una linea dei renziani. Ci si conterà nella direzione, si farà questa verifica e tutti i dubbi, a quel punto, saranno fugati».

Senza nemmeno sedersi al tavolo con Di Maio, nel caso.

«Ma sedersi per fare cosa? Abbiamo idee diverse su tutto. E, dove sembriamo non averle così diverse, è perché siamo di fronte a proposte troppo vaghe e generiche. Che cosa vuol dire, per esempio, “confermare gli impegni europei”? Che siamo tutti a favore dei Trattati di Roma?».

d Trattando il reggente non è stato imparziale Prendendo una strada ben precisa, è diventato parte in causa come tanti ministri uscenti d

I 5 Stelle vogliono abolire il Jobs act e la Fornero mentre noi siamo contrari Quello che c’è già ora sul tavolo basta per dire di no

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