Il partigiano: ha ragione, ma il patto si farà
Sul no al referendum «la più grande bischerata di Matteo», il partigiano Silvano Sarti, 93 anni, presidente onorario dell’anpi di Firenze, non fa un passo indietro. Ma quando vede Renzi in piazza per festeggiare il giorno della Liberazione, lo abbraccia e parla con lui come un amico. «Gli ho detto che nonostante tutti gli errori che ha commesso, e sono stati tanti — dice Sarti — il suo è stato il miglior governo in Italia dal crollo del Muro di Berlino a oggi. Ha avuto coraggio, ha affrontato i problemi, anche se doveva fare una politica per prendere i soldi ai ricchi. Lui mi ha risposto che senza una maggioranza vera, per decidere si devono fare compromessi. Poi ho detto al senatore che se il Partito democratico e Cinque Stelle facessero un accordo sbaglierebbero tutti e due».
Già, l’accordo. Renzi è contrario. Giusto Sarti? «Non vuole Di Maio premier e ci sono alcuni punti del programma 5 Stelle che non può accettare — risponde. Io sono certo che a lui piacerebbe continuasse a fare il premier Gentiloni, oppure al suo posto Chiamparino o Veltroni. Però sul dialogo con il M5S è favorevole, anche perché il Movimento ha avuto milioni di voti e bisogna avere rispetto». E il vecchio partigiano che cosa ne pensa? «Io credo che alla fine lo dovrà fare, questo accordo. Il Paese non deve andare al macero».