Corriere della Sera

L’UE difende il patto nucleare con Teheran: «Funziona, non si cambia»

- di Ivo Caizzi DAL NOSTRO INVIATO

L’europa difende l’accordo sul nucleare con l’iran, che starebbe evitando la costruzion­e di una bomba atomica di Teheran, davanti alle richieste di rinegoziar­e ribadite dal presidente Usa Donald Trump nell’incontro con il presidente francese Emmanuel Macron. E il presidente dell’iran Hassan Rouhani ha comunque respinto ogni modifica, con giudizi duri sulla competenza di Trump in politica estera e sui Trattati internazio­nali. Anche la Russia di Vladimir Putin è intervenut­a contro la linea di Washington.

«Non si tratta di rinegoziar­e l’accordo con l’iran sul nucleare, eventualme­nte si potrebbe parlare di aspetti addizional­i, ma senza toccare l’accordo che sta funzionand­o», ha detto la responsabi­le per gli Esteri dell’ue, Federica Mogherini, a margine della Conferenza Ue-onu a Bruxelles sul futuro della Siria e prima di incontrare il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif. La Germania, che concluse nel 2015 il Trattato sul nucleare con l’iran insieme a Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia, ha confermato la posizione europea. Il ministero degli Esteri tedesco Heiko Maas ha aggiunto la volontà di «contribuir­e affinché gli Stati Uniti rimangano in questo accordo dopo il 12 maggio», termine fissato da Trump per affrontare il caso Iran. La Francia ha ridimensio­nato le interpreta­zioni su un’apertura di Macron al presidente Usa.

Mogherini ha affermato di aver avuto rassicuraz­ioni dall’eliseo che «Macron a Washington ha sottolinea­to che tutta l’europa sostiene la completa attuazione dell’accordo» e ha discusso solo di «cose aggiuntive». Tra queste ci sarebbe il programma di missili iraniano che a Washington collegano alla guerra in Siria, dove l’iran appoggia il regime di Bashar Assad insieme alla Russia. Ma a Teheran non intendono rinegoziar­e nulla nel testo, che prevede una eliminazio­ne progressiv­a delle sanzioni internazio­nali in cambio dell’impegno a non produrre un’arma atomica iraniana.

«Dicono: vogliamo decidere per un accordo siglato da sette parti. Perché? Con quale diritto? — ha commentato Rouhani davanti all’ipotesi che Trump e Macron possano aver discusso di modifiche al Trattato sul nucleare —. Con quest’accordo abbiamo fatto cadere le accuse e provato che Usa e Israele mentono sull’iran da decenni». Ha escluso di cambiare anche «una sola frase» e ha aggiunto polemicame­nte,

L’affondo di Rouhani Come può un commercian­te, un costruttor­e di torri dare giudizi sugli affari internazio­nali? Non ha alcuna competenza

riferendos­i implicitam­ente a Trump, che «non ha esperienza in politica, in diritto, né negli accordi internazio­nali, è un commercian­te, un imprendito­re, un costruttor­e di torri, come può giudicare questioni globali?».

La Russia ha definito l’attuale accordo «senza alternativ­e». Dal Cremlino hanno fatto sapere di escludere la possibilit­à di rimettere in discussion­e quanto è stato raggiunto «con lo sforzo diplomatic­o di numerosi Stati» perché sta funzionand­o e «impedisce all’iran di sviluppare armi nucleari».

Nella Conferenza a Bruxelles sul futuro della Siria sono emersi impegni per gli aiuti umanitari di 4,4 miliardi di dollari per il 2018, che saranno destinati ad affrontare l’emergenza provocata da milioni di profughi. Alla vigilia l’aspettativ­a era di almeno sei miliardi. Ma l’onu ha spiegato che alcuni Paesi (come gli Usa) non erano nella possibilit­à di annunciare impegni per il loro calendario di approvazio­ne del bilancio. Sul fronte politico-diplomatic­o Mogherini ha ammesso la difficoltà di convincere il regime di Assad a «sedere al tavolo» dei negoziati.

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