Corriere della Sera

L’estrema destra vuole zittire il muezzin

- L. Off.

In Norvegia, le moschee non diffondono ancora il richiamo alla preghiera attraverso gli altoparlan­ti, come accade invece in altri Paesi occidental­i, compresa la vicina Svezia. Ma lo faranno o potrebbero farlo molto presto: alcuni Comuni hanno già preparato regolament­i favorevoli, in base alla libertà di religione sancita dalla Costituzio­ne, e dalla Convenzion­e europea sui diritti umani firmata anche dal Paese scandinavo. Quel richiamo è però un suono «fastidioso e inappropri­ato», sostiene uno dei due partiti al governo nel Paese, che perciò si appresta a chiederne il divieto: «I nostri cittadini hanno bisogno di pace e quiete nei loro sobborghi, e questo significa non essere disturbati dai richiami alla preghiera».

A parlare così è il Partito del progresso, 15% dei voti e bastione del fronte anti-immigrati, che nei prossimi giorni terrà il suo congresso nazionale: il bando agli altoparlan­ti sulle moschee ne sarà appunto il tema centrale, ed è quasi scontato che la proposta venga accolta. I passi successivi sono già più o meno fissati: la proposta verrà portata in Parlamento, e portata anche al vaglio dell’altro partito della coalizione, quello conservato­re che di voti ne ha circa il 25%. In teoria, e viste anche le tradizioni liberali del Paese, quella degli anti-immigrati dovrebbe restare poco più che una mossa di principio. Ma gli equilibri attuali in tema di immigrazio­ne e di convivenza religiosa sono più precari e delicati, rispetto a qualche anno fa. E la questione degli altoparlan­ti può toccare dei nervi sensibili. «In Norvegia abbiamo la libertà di religione, il che dovrebbe includere anche la libertà di non essere esposti a pubblici richiami — ha dichiarato alla testata Vart Land John Hergheim, portavoce del Partito del progresso — e se questo contrasta con la convenzion­e europea sui diritti umani, non me ne importa un accidente, perché è totalmente stupido».

Si preannunci­a un dibattito forse surreale: anche perché la più grande moschea della Norvegia, circa seimila fedeli, non ha mai richiesto il permesso di diffondere i richiami alla preghiera attraverso gli altoparlan­ti. In altri Paesi, le polemiche non sono ugualmente mancate. Quando si trattò di progettare la moschea centrale di Colonia, in Germania, diversi abitanti della zona chiesero che venissero negoziati limiti ben precisi sull’uso degli altoparlan­ti, prima ancora del rilascio dei permessi di costruzion­e.

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