Il terzo figlio
È meno soggetto alla pressione dei genitori e sviluppa un temperamento più artistico rispetto ai fratelli che lo hanno preceduto Dopo Madonna e Jennifer Lawrence, sarà il destino anche dell’ultimo royal baby?
La storiella, ben nota alla maggior parte dei genitori di tre bambini, fa più o meno così: quando cade per terra il ciuccio del tuo primogenito lo sterilizzi con il vapore bollente e, per prudenza, pure con l’amuchina; quando cade quello del secondogenito, lo passi velocemente sotto l’acqua del rubinetto. Quando cade quello del terzo lo pulisci sommariamente, se hai un fazzolettino, altrimenti fai finta di niente e glielo rimetti in bocca.
La moderna psicologia, da oltre un secolo, con gli studi di Alfred Adler, è divisa sul ruolo che nascere primogenito, secondogenito o terzogenito ha sulla personalità di un bambino. La psicologia più o meno pop, negli ultimi decenni, ha decretato che i terzogeniti siano i più portati a avere un temperamento artistico, soffrendo meno dei fratelli più vecchi della pressione per eventuali aspettative dei genitori nei loro confronti, e godendo anche del beneficio di essere allevati da genitori ormai «esperti».
La scienza non dà, in merito, una parola definitiva: la nascita del nuovo «royal baby», terzogenito di William e Kate, ha fatto però tornare d’attualità il tema. E perfino la serissima Bbc ha provato a indagare: anche se le risorse economiche e il vasto staff sul quale possono contare William e Kate li rendono indubbiamente genitori atipici, è possibile immaginare per il nuovo «royal baby», ancora senza nome, un futuro libero da pressioni della famiglia reale, poiché è statisticamente assai improbabile che diventi re. Avrà insomma — se la monarchia resisterà come istituzione, s’intende: la monarchia inglese è attualmente stabile ma sembrava stabile anche l’impero di Sua Maestà negli anni Venti e Trenta del secolo scorso — un futuro non da capo di Stato, ma la possibilità di seguire i propri interessi.
Guardando semplicemente tra i Windsor, un terzogenito abbastanza tipico è Edoardo: nato nel 1964, dopo Carlo e Anna, è sempre stato lontanissimo dalla linea di successione al trono. Ed è infatti stato libero di dedicarsi al teatro, al netto degli impegni di famiglia che ultimamente sono aumentati a causa della riduzione della tabella di marcia molto intensa di papà Filippo, ormai molto anziano. Edoardo è stato assistente di Andrew Lloyd Webber e ha fondato una agenzia di produzione teatrale (affrontando anche polemiche su un presunto tentativo di monetizzare il suo ruolo nella famiglia reale), tipico esempio di terzogenito «life of the party», anima della festa secondo una teoria psicologica molto diffusa. Il primogenito sarebbe l’ambizioso, il secondogenito il pacificatore, mediatore tra fratello maggiore e minore per natura e per necessità emotiva oltre che anagrafica.
Chi ottiene molto dalla carriera è spesso primogenito — Bill Clinton e Hillary Clinton, più della metà dei 44 presidenti degli Stati Uniti e 21 sui 23 primi astronauti della storia. Terzogeniti famosi? L’ex primo ministro britannico David Cameron, Madonna (che ha due fratelli più grandi, Anthony e Martin, e i più piccoli Paula, Christopher e Melanie). Terzogenita Khloé Kardashian che ha spesso parlato delle sorelle maggiori Kourtney e Kim, sentendosi comunque sotto pressione — al di là dell’essere terzogenita — per diventare famosa come loro. Terzogenita Jennifer Lawrence che a 27 anni è una delle attrici più pagate del mondo i cui film hanno incassato cinque miliardi di euro nel mondo, ha vinto un Oscar e tre Golden Globe. Terzogenita «artista», libera pensatrice, come Robert Pattinson, la modella Cara Delevingne e Alessandro Gassmann, terzo figlio (dalla terza compagna) di Vittorio.