Sospetta corruzione, Bolloré indagato Da Vivendi ad Havas, la gestione ai figli
Dopo il fermo la decisione dei giudici di Parigi. Il gruppo: ora conosceremo le accuse
PARIGI Al termine del secondo giorno di fermo a Nanterre, il finanziere francese Vincent Bolloré è stato deferito ai giudici della procura nazionale finanziaria che lo hanno nuovamente interrogato, e hanno deciso di metterlo sotto esame.
Lo stesso è accaduto a due dirigenti del gruppo fermati ieri con il patron: Gilles Alix, direttore generale della filiale Bolloré Africa Logistics, e Philippe Dorent, responsabile degli affari internazionali di Havas Paris. Francis Pérez, dirigente della società Pefaco basata in Spagna, è stato prosciolto da ogni accusa, ha reso noto il suo avvocato.
La notizia di Bolloré indagato è stata data in serata dal suo gruppo in un comunicato: «Vincent Bolloré, per il quale continua a valere la presunzione di innocenza, potrà finalmente avere accesso al dossier giudiziario del quale non ha mai avuto conoscenza e potrà rispondere a queste accuse infondate». I giudici istruttori e Aude Buresi e Serge Tournaire (che già indaga sui presunti finanziamenti libici alla campagna di Sarkozy del 2007) cercano di chiarire se il gruppo Bolloré abbia usato le attività di consulenza della sua filiale Havas nelle elezioni in Togo e Guinea per avere in cambio la gestione dei porti di Lomé e di Conakry. L’uomo d’affari 66enne è indagato per «corruzione di agenti stranieri depositari dell’autorità pubblica».
In pratica, il gruppo Bolloré — molto forte in Africa, dove genera un quarto del suo giro d’affari — è sospettato di avere favorito l’elezione dei presidenti Faure Gnassibngbé (Togo) e Alpha Condé (Guinea), fatturando sotto costo l’attività di consulenza di Havas, ricevendo in cambio le redditizie concessioni dei porti. Nel 2010, poche settimane dopo essere stato eletto, Alpha Condé ruppe l’accordo stipulato con il gruppo francese Necotrans, che due anni prima aveva vinto la gara contro Bolloré, La vicenda
● Per Vincent Bolloré, sospettato di corruzione per l’ottenimento di concessioni per il suo gruppo in Africa, il fermo di 36 ore si è concluso con il provvedimento di deferimento davanti ai giudici
● Saranno i magistrati a decidere se iscriverlo nel registro degli indagati o no. Stessa sorte per gli altri manager del gruppo e trasferì la concessione a quest’ultimo.
La decisione dei giudici di Parigi di mettere sotto esame Vincent Bolloré potrebbe accelerare il trasferimento delle responsabilità ai quattro figli, previsto in origine per il 17 febbraio 2022, bicentenario del gruppo.
Marie Bolloré, trentenne a maggio, è consigliere di amministrazione di Mediobanca dal 28 ottobre 2014, ed è responsabile delle batterie e dell’auto elettrica. Cyrille Bolloré, 33 anni, segue tutti gli aspetti finanziari del gruppo e soprattutto si occupa del settore trasporti e logistica, quello più attivo in Africa e oramai cuore pulsante dell’impero di famiglia; l’area di influenza di Sébastien, 39 anni, basato in California, sono videogiochi, nuove tecnologie e ricerca, mentre Yannick, 38 anni, già presidente di Havas, la settimana scorsa ha ricevuto dal padre anche la carica di presidente di Vivendi.