Corriere della Sera

La svolta nelle partite su Tim e Mediaset Ora tocca a Genish salvare gli interessi dei francesi in Italia

- Di Federico De Rosa

In 24 ore lo scenario si è completame­nte capovolto. Lo stop del Tribunale alla revoca dei consiglier­i francesi in Tim aveva segnato un punto importante per Vivendi nella battaglia in corso con Elliot. Ma al di là delle schermagli­e giudiziari­e, il fermo di Vincent Bolloré rischia di segnare una svolta decisiva negli affari italiani del raider bretone. Il 4 maggio gli azionisti di Tim dovranno decidere se rinnovare la fiducia a Vivendi oppure mandarla in minoranza per fare spazio a Elliott. La sfida si gioca sui numeri, è vero, ma il fondo Usa ha un argomento in più per criticare il modus operandi di Bolloré mettendo in fila il fermo di Nanterre, l’indagine aperta a

Il bivio

Il 4 maggio gli azionisti di Tim dovranno decidere se rinnovare la fiducia a Vivendi o far spazio a Elliott

Milano per manipolazi­one del mercato su Mediaset, il dossier di Palazzo Chigi su Vivendi per violazione del golden power, quello della Consob sul controllo di fatto di Tim e quelli aperti dall’agcom.

Non si può escludere che il 4 maggio il gruppo francese possa prevalere su Elliott. Ma il giorno dopo cosa succedereb­be a Tim? La società opera in un mercato regolament­ato e basta un decreto per far cambiare l’ultima riga del bilancio. A parte la conflittua­lità che si verrebbe a creare nel board.

A Bolloré resterebbe ancora una carta da giocare: il ceo di Tim, Amos Genish. Ha piena fiducia dei soci, piace al mercato e ha ricomincia­to a dialogare con la politica. È anche riuscito, nonostante una causa pendente da 2 miliardi, a riportare Mediaset al tavolo per negoziare un accordo commercial­e per Timvision. È una pedina chiave nel gioco di Vivendi, ma Elliott l’ha tolta dal tavolo annunciand­o che il 4 maggio è pronta a confermare Genish alla guida di Tim.

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