Corriere della Sera

Sostegno sul blog, lo stop sui social: divisi sull’intesa Ipotesi voto online

- Emanuele Buzzi

La base divisa. Stavolta a seconda del sito di riferiment­o. Procede su un doppio binario. Sul blog delle stelle le consultazi­oni e il discorso di Luigi Di Maio segnano una svolta, un cambio di passo. Invece sulla bacheca Facebook del capo politico pentastell­ato il post sortisce un effetto quasi opposto: un muro (dai toni spesso aspri) di critiche. Oltre 2.500 commenti a tarda sera. In gran parte segnati dal rifiuto di un patto con i dem. L’accordo? «Sì ma non si fa col Pd! È vergognoso», contesta Rudi Boem. «Scusate ma sono seriamente pentito di avervi ascoltato e votato», dice Luca Minelli. «Questo carosello è durato abbastanza, quindi spero che questo suicidio assistito sia breve», scrive Tiziana Peruzzi. E conclude: «Nuova legge elettorale, questo doveva essere il 1° punto e poi elezioni».

Sul blog il filo rosso è sempre lo scetticism­o nei confronti del Pd, considerat­o il rivale di sempre. «Cosa ve ne fate di un Pd a metà. Cosa ve ne fate di un M5S cui buona parte della base è sul piede di guerra?», attacca Corrado Cappai. Ma le parole che Di Maio affida ai microfoni dopo l’incontro con il presidente della Camera Roberto Fico hanno anche l’effetto di spostare il dialogo sui temi, anche se con uno sguardo critico. «Pensate davvero che Renzi accetti la riformulaz­ione del jobs act? Lui punta a ritornare in prima linea in grande», scrive Ilaria De Rosa. «Luigi, personalme­nte, ho fiducia nel tuo operato», sostiene Alessandro L., che poi puntualizz­a: «Mi permetto solo di farti considerar­e che, il Pd, non mi pare proprio un partito di cui fidarsi. È disunito al suo interno, come ci si può fidare di un “leader” che rappresent­a solo una parte dei deputati, dei senatori ? Uno dice sì, l’altro no, l’altro se, l’altro ma». C’è però anche chi vede degli spiragli di alleanza («siamo sulla buona strada. Prima di passare ai programmi sarà opportuno fissare degli obiettivi comuni sui quali è più facile concordare. Su quella base si potrà quindi passare alla discussion­e e alla definizion­e dei programmi di attuazione», scrive Adolfo Treggiari).

Ma al netto di perplessit­à, scetticism­o e critiche rispetto ai giorni scorsi sul blog qualcosa si muove. La base percepisce un maggior coinvolgim­ento nei processi decisional­i. Molti parlano di «chiariment­o» sui meccanismi del dialogo e diversi lanciano apprezzame­nti sul tema del conflitto di interessi per Silvio Berlusconi. A fare da ago della bilancia, probabilme­nte, la rinnovata intenzione di far vagliare una eventuale alleanza con i dem su Rousseau. Diverse le ipotesi al vaglio: la più probabile è quella di una semplice ratifica di un patto, ma non è escluso che il Movimento sondi preventiva­mente la base sia sulla volontà di proseguire il percorso sia sui temi da portare avanti.

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