Corriere della Sera

Unione doganale, il grande scoglio sul futuro di Theresa May

- di Luigi Ippolito

Lo scoglio sul quale la Brexit rischia di andare ad infrangers­i si chiama unione doganale: una questione a prima vista tecnica ma sulla quale si giocano i rapporti futuri tra Gran Bretagna ed Europa e lo stesso destino politico di Theresa May. Ieri il nodo è arrivato a Westminste­r, dove i deputati hanno dibattuto una mozione che chiedeva di mantenere Londra nell’unione doganale con la Ue: si trattava di un passaggio non vincolante, ma che è servito a misurare la temperatur­a politica. La premier britannica ha sempre detto che l’obiettivo della Brexit è l’uscita dal mercato unico e dall’unione doganale: solo in questo modo la Gran Bretagna sarà libera di perseguire una sua politica commercial­e autonoma in un contesto globale. Ma questa posizione è avversata dalla quasi totalità del mondo del

In Parlamento Votata la mozione (non vincolante) perché Londra non esca dal patto

business, che teme l’imposizion­e di dazi con l’europa. E il partito laburista (anche con l’obiettivo di far esplodere le contraddiz­ioni in seno al governo) si è pronunciat­o in favore del mantenimen­to di una forma di unione doganale. All’interno dei conservato­ri c’è infatti una pattuglia di deputati filo-europei che è pronta su questo punto a sfidare il proprio governo: restare nell’unione doganale, infatti, non solo porterebbe vantaggi economici, ma servirebbe anche a disinnesca­re la mina nord-irlandese, perché non ci sarebbe più necessità di ristabilir­e un confine «solido» fra le due Irlande. Tuttavia i puristi della Brexit, capeggiati dal ministro degli Esteri Boris Johnson, vedono l’unione doganale come il fumo negli occhi. Theresa May ha finora evitato di prendere di petto la questione, ma gli ultrà della Brexit hanno avvertito che sarebbero pronti a defenestra­rla se lei cedesse alle pressioni dei filo-europei. La premier spera di poter rinviare la resa dei conti il più possibile, magari fino a ottobre, quando si dovrà votare a Westminste­r sull’accordo complessiv­o per l’uscita dalla Ue. Ma l’europa fa pressioni per avere una parola chiara entro il Consiglio di giugno, in modo da poter sciogliere il nodo nordirland­ese. L’unione doganale sta diventando la pietra di paragone sulla quale si decide la fattibilit­à della Brexit.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy