Corriere della Sera

Incastrato dopo 40 anni il poliziotto serial killer

Preso in California grazie a indagini e Dna. Autore di 12 omicidi e 45 stupri dal ‘76 al ‘79

- Guido Olimpio

La vicenda

● Noto come Golden State Killer, tra il ‘76 e il ‘79 ha compiuto 12 omicidi e 45 stupri

● Abile nel preparare le sue azioni (ricognizio­ne, pianificaz­ione, esecuzione e vie di fuga) si pensava fosse un militare

Un nodo particolar­e, da marinaio. E poi il modus operandi: la ricognizio­ne, la pianificaz­ione, l’esecuzione e le vie di fuga ben studiate. Il Golden State Killer, l’assassino e stupratore seriale, doveva essere un militare o forse un poliziotto. Un criminale capace di violentare 45 volte e uccidere dodici persone dal 1976 al 1979 nella regione di Sacramento, California.

Quel sospetto ha trovato la conferma 40 anni dopo. Le unità speciali hanno arrestato Joseph «Joe» Deangelo, 72 anni, poliziotto in pensione con l’accusa di essere il predatore. Lo hanno prelevato dalla sua villetta di Citrus Heights, vicino a dove ha colpito a ripetizion­e. Gli investigat­ori non hanno detto perché il cerchio si è stretto attorno all’uomo, ma hanno affermato che hanno eseguito i riscontri tra il suo Dna e quello recuperato sulla scena di un vecchio delitto. Per due volte la Scientific­a è riuscita a prelevare campioni senza che l’indagato se ne accorgesse, magari da una lattina gettata o da un oggetto personale. Hanno smentito che ci sia stata una soffiata a indirizzar­li sulla pista giusta. Spiegazion­i con molti interrogat­ivi in una storia drammatica.

Il primo assalto risale al 18 giugno 1976, con la violenza sessuale consumata in un’abitazione. Ne seguiranno altre, compiute da una «belva» sadica. Spesso lega le donne e i mariti. Su quest’ultimi impilerà dei piatti in modo che se si fossero mossi avrebbero fatto rumore. In numerose occasioni ha visitato il target in precedenza, manometten­do porte e finestre, posizionan­do utensili. Durante le aggression­i cospargerà i corpi con salse, torturerà psicologic­amente i suoi ostaggi, non avrà paura di telefonare dopo lo scempio. Si sottrarrà alla grande caccia lanciata dalle ● Divorziato, viveva con figlia e nipote forze dell’ordine proprio grazie alla conoscenza di tecniche e tattiche, userà sempre i guanti.

L’inchiesta era diventata per molti un’ossessione. Una scrittrice, Michelle Mcnamara, ha scritto un libro («I’ll be gone in the dark»), pubblicato dopo la sua morte nel 2016, che secondo il marito ha dato una mano agli inquirenti. Loro negano, attribuend­o il merito ai colleghi del team che è sempre rimasto concentrat­o sul cold case, il caso freddo. Forse Deangelo — sempre che sia lui il colpevole — aveva scommesso sul fattore tempo. Avrà pensato: si saranno stancati di cercare. In America non è così.

Veterano del Vietnam, decorato con tre onorificen­ze, ha fatto lo «sbirro» dal 1973 al 1979, prima a Exeter, poi a Auburn, sempre nella regione. Perderà il posto in seguito a un piccolo furto. Troverà altri impieghi, l’ultimo a Roseville in un deposito. Divorziato, stava con la figlia e una nipote. I vicini lo descrivono come una figura scorbutica, piena di rabbia, ma anche «un nonno qualsiasi», con la passione del bricolage. Che invece nascondeva il grande segreto.

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Chi è ● Joseph «Joe» Deangelo 72 anni è un ex poliziotto e veterano del Vietnam

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