Parolacce, vietato il tressette Gli anziani: arrestateci tutti
Il circolo decide di sospendere le partite a carte per il turpiloquio
aperto la frattura, altri rancori l’hanno allargata. Con seicento iscritti, questo di via Giacomo Matteotti è il più grande ritrovo per la terza età nella cittadina a sud di Roma. Diciotto euro per la tessera annuale (30 per i non residenti) in cambio di balli di gruppo, gite, cene sociali all’interno del caseggiato che ospita anche i servizi sociali, un consultorio, abitazioni private.
«Li vede come fanno? — interviene dalla sua postazione al pc Bianca Callisti, responsabile delle attività di gruppo — D’inverno fumano nei locali dove è vietato, ora giocano all’aperto e dicono di tutto. L’altra volta hanno bestemmiato la Madonna, li ho sentiti io». La signora avrebbe anche la soluzione: «Devono venire i carabinieri di nascosto, si nascondono qui dietro e quando li sentono, intervengono». Un precedente richiamo alla moderazione nei toni e nel linguaggio è stato fatto trovare appallottolato sulla maniglia della presidenza.
«Se vuole sentire una parolaccia gliela dico io, ma rivolta a quelli lì — dice fumando rabbioso, Giuseppe, il più duro al tavolo del tressette, sotto i lunghi baffi alla Lech Walesa —. Non tagliano il prato e siamo stati un mese senza termosifoni. L’anno prossimo non ci tesseriamo. Vogliono chiamare i carabinieri? Sono qui — indica un portoncino alle sue spalle — anche loro giocano a carte e dicono parolacce come noi».