Corriere della Sera

Cecilia Strada su Facebook: «Chiudo con Emergency»

- (Corradetti/lapresse)

La vicenda

● A Frascati (Roma), la direzione del Circolo anziani autogestit­o vuole sospendere per un mese, dal primo maggio, il gioco del tressette per le troppe parolacce e le bestemmie ai tavoli

● Con seicento iscritti il circolo di via Matteotti è il più grande ritrovo per la terza età nella cittadina a sud di Roma, l’iscrizione costa 18 euro all’anno (30 per i non residenti) in cambio di balli di gruppo, gite, cene sociali FRASCATI (ROMA) I riottosi sono tutti attorno allo stesso tavolo di formica e alluminio. L’assetto da battaglia è quello collaudato: quattro seduti in prima fila con le carte in mano (che scendono a tre se si gioca «col morto») altri otto, a volte di più, assiepati attorno a guardare, commentare, soprattutt­o criticare le mosse dei giocatori. I posti in piedi sono scomodi, certo, ma consentono di spaziare meglio sulle calate dei contendent­i: «Fate alzà Pasqualino, vi prego. Manco s’è accorto che era piombo a denari... Dovevi gioca’ bastoni...».

Il tressette è una questione presa con la massima serietà nel Circolo anziani autogestit­o di Frascati. Ancora di più da quando si è creata una spaccatura ad oggi insanabile tra l’ala anarchica e la maggioranz­a silenziosa. Che non è un modo di dire. Pochi giorni fa è comparso un cartello che equivale a un Daspo per i «tressettis­ti» che urlano, litigano, sfoggiano qualche parolaccia, lanciano qualche bestemmia. Dal primo maggio e per un mese, partite vietate su decisione del presidente del circolo, Carlo Lonzi: «Ma no, qui nessuno vuole vietare niente. Bisogna solo capire che ci sono delle regole da rispettare, dato che con la primavera si è cominciato a giocare in cortile e qui passano mamme, bambini, donne incinte. Oltre al fatto che invitiamo studenti per la giornata dei nonni e non possiamo dare questa immagine di noi». Dai tavoli dello scopone, ancora all’interno perché l’età è più alta e bisogna stare attenti ai colpi di fredo, Felice, Cesare e gli altri annuiscono: «Rispetto ed educazione».

Ma le regole al tavolo degli scissionis­ti sembrano diverse: sfottò gridato ai rivali in partita, spietata denuncia degli errori altrui, illimitata capacità di incassare quando la ruota gira a sfavore. «La parolaccia ci fa sentire vivi, noi giochiamo per divertirci», dice dalla sua sedia in seconda fila il signor Giancarlo. «Siamo tutti amici di infanzia, frascatesi da generazion­i», gli fa eco Armando, rimpianto (dai ribelli) ex presidente del circolo. Ma se il tressette ha

«Si è conclusa la mia lunga avventura con Emergency»: inizia così il post su Facebook in cui Cecilia Strada annuncia la fine del rapporto con l’organizzaz­ione umanitaria fondata dal padre Gino, e di cui è stata presidente dal 2009 fino al luglio scorso, sostituita da Rossella Miccio. Nel messaggio di addio c’è anche un augurio: «Che tu possa finalmente vedere gli ospedali di guerra svuotarsi di feriti e riempirsi di rose».

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Regole

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La disfida Alcuni iscritti ai tavoli del Circolo anziani di Frascati, dove si vuole vietare il gioco delle carte

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