Corriere della Sera

QUESTIONI DI EDUCAZIONE Livio il barman sfida i clienti «Non trattateci come servi»

La campagna social e i dibattiti al bancone: «Un nuovo Galateo»

- Di Mauro Pigozzo

loro le patatine. Ma non siamo i loro servi». «Ristorator­i? Brutta gente: piuttosto di togliere il formaggio dal toast non te lo vendono». E così via, un gioco delle parti su uno degli argomenti più antichi del mondo, i rapporti all’osteria tra chi beve e chi spina.

In pochi giorni, Livio è così diventato un’autorità del settore. Tanto che ha esteso la sua campagna alle altre vittime della maleducazi­one, come cassiere dei supermerca­ti e commesse nei negozi. «A volte siamo maleducati anche noi gestori dei locali», ammette Carrubba ecumenicam­ente in un altro post nel quale ha proposto la tregua ai clienti «cattivi». «Vi aspettiamo tutti nei nostri locali con un sorriso per divertirsi, rilassarsi e festeggiar­e assieme».

Anche ieri, nel pieno dell’escalation di #iostoconli­vio, il barista ormai famoso era al suo posto dietro il bancone. Mentre raccontava le ultime vicissitud­ini, è arrivato un fornitore. Gli ha chiesto di attendere un attimo, gli ha offerto un caffè e poi ha ripreso la conversazi­one. «Visto? Sono educato con tutti, io: vaglielo a dire a quelli che su Facebook mi accusavano di trattare male chi mi porta le bibite». Tolto anche l’ultimo sassolino, c’è pure la possibilit­à che Livio diventi il Giovanni Della Casa dei baristi e che si metta a scrivere un nuovo Galateo. «Me lo stanno chiedendo in tanti. Che bel mondo sarebbe senza maleducati…».

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