QUESTIONI DI EDUCAZIONE Livio il barman sfida i clienti «Non trattateci come servi»
La campagna social e i dibattiti al bancone: «Un nuovo Galateo»
loro le patatine. Ma non siamo i loro servi». «Ristoratori? Brutta gente: piuttosto di togliere il formaggio dal toast non te lo vendono». E così via, un gioco delle parti su uno degli argomenti più antichi del mondo, i rapporti all’osteria tra chi beve e chi spina.
In pochi giorni, Livio è così diventato un’autorità del settore. Tanto che ha esteso la sua campagna alle altre vittime della maleducazione, come cassiere dei supermercati e commesse nei negozi. «A volte siamo maleducati anche noi gestori dei locali», ammette Carrubba ecumenicamente in un altro post nel quale ha proposto la tregua ai clienti «cattivi». «Vi aspettiamo tutti nei nostri locali con un sorriso per divertirsi, rilassarsi e festeggiare assieme».
Anche ieri, nel pieno dell’escalation di #iostoconlivio, il barista ormai famoso era al suo posto dietro il bancone. Mentre raccontava le ultime vicissitudini, è arrivato un fornitore. Gli ha chiesto di attendere un attimo, gli ha offerto un caffè e poi ha ripreso la conversazione. «Visto? Sono educato con tutti, io: vaglielo a dire a quelli che su Facebook mi accusavano di trattare male chi mi porta le bibite». Tolto anche l’ultimo sassolino, c’è pure la possibilità che Livio diventi il Giovanni Della Casa dei baristi e che si metta a scrivere un nuovo Galateo. «Me lo stanno chiedendo in tanti. Che bel mondo sarebbe senza maleducati…».