Corriere della Sera

LA VELLUTATA FREDDA DI MANDORLE CON PANE E UVA

- di Angela Frenda @angelafren­da © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Con i primi caldi arrivano anche i pranzi e le cene in terrazza. Porte e finestre sono aperte. Sento i rumori di una città che è viva. Il calore del giorno si è fermato immobile tra i fiori del glicine. Mescolo al loro profumo quello delle mandorle. Le trito finemente per fare la vellutata fredda. È un piatto veloce e semplice. Il segreto: amalgamare con cura ogni ingredient­e. Non c’è cottura. L’odore dell’aglio mi scuote. È un pizzicotto che sveglia i sensi. Alla fine tosto le mandorle rimaste. Decoro la superficie. La vellutata ha bisogno di elementi croccanti per svelare il suo cuore. Ingredient­i:

100 grammi di mollica di pane raffermo, 200 grammi di scaglie di mandorla non tostate, 100 grammi di uva verde senza semi, 1 cetriolo di medie dimensioni, 2 spicchi d’aglio, 500 ml di acqua fredda, 50 ml di olio extravergi­ne d’oliva, 2 cucchiai di aceto di mele, sale e pepe q.b. Preparazio­ne:

Iniziate la ricetta inumidendo il pane a pezzetti in acqua fredda. Lasciatelo in ammollo per un paio di minuti e strizzatel­o. Versate allora, uno alla volta, gli ingredient­i nel robot da cucina: pane bagnato, quasi tutte le mandorle (tenetene da parte una manciata per la guarnizion­e finale), uva, cetriolo e aglio (al quale avete precedente­mente rimosso l’anima). Tritate tutto e aggiungete poco alla volta le parti liquide: l’acqua fredda, l’olio e l’aceto. Aggiustate di sale. Per ottenere una consistenz­a cremosa, passate in un colino il composto.

La vellutata va lasciata in frigo per almeno tre ore prima di servirla, meglio ancora se per una notte intera. Appena prima di mettere nel piatto la zuppa fredda, tostate delle scaglie di mandorle: fate scaldare con cura una padella antiaderen­te senza olio, quando ben calda versate le mandorle e fatele andare sul fuoco per qualche minuto facendo attenzione a non bruciarle. Spegnete e fate raffreddar­e. Alla fine lasciatele cadere a pioggia nella scodella, sulla vellutata. Condite alla fine con un filo d’olio extravergi­ne e del pepe nero macinato al momento.

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In tavola La zuppa fredda (foto S. Giorgi)
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