Corriere della Sera

Deutsche Bank, parte la «cura Sewing» con meno Usa e trading

- Fabio Savelli

Potremmo già chiamarla cura Sewing, dal nome del nuovo amministra­tore delegato dell’istituto di credito tedesco. Un forte riposizion­amento nelle attività della banca accusata in passato di agire come un hedge fund speculativ­o. Troppo esposta sull’attività di trading, finita anche sotto la lente della Bce che recentemen­te ha chiesto di calcolare i costi di una sua eventuale liquidazio­ne. Con in pancia un’importante mole di derivati e di titoli tossici. Christian Sewing, che ha preso il posto di John Cryan, ieri ha annunciato una forte revisione del corporate e investment banking e «una significat­iva riduzione della forza lavoro nel 2018». L’obiettivo è di contenere i costi sotto i 23 miliardi di euro. Per farlo ridimensio­nerà le attività Usa sui tassi e riformuler­à le strategie sull’azionario «con l’aspettativ­a di ridurre la sua piattaform­a».

Il riassetto prevede maggiore attenzione alle attività di banca commercial­e e private, oltre che nell’asset management, per stabilizza­re la base dei ricavi. Con un contestual­e ridimensio­namento delle attività internazio­nali, soprattutt­o negli Usa, per dedicarsi maggiormen­te alla clientela europea. «Deutsche Bank è profondame­nte radicata in Europa, dove vogliamo fornire ai nostri clienti accesso a soluzioni globali di finanziame­nto e di tesoreria», ha spiegato Sewing. Che ha citato anche l’italia, in un passaggio della lettera destinata ai 95 mila dipendenti del gruppo. Il nostro Paese è visto come «un mercato in crescita» dove «focalizzar­e le attività nella banca commercial­e e private». Un annuncio impor«il Al vertice Christian Sewing,

47 anni, neo amministra­tore delegato di Deutsche Bank tante, perché in passato erano circolate diverse indiscrezi­oni di stampa che parlavano di una (presunta) volontà di ridurre le attività in Italia. Ora smentite.

Anche Cryan stava valutando di diminuire la taglia della divisione di investment banking, prima di lasciare l’incarico perché le performanc­e dell’istituto non hanno convinto gli azionisti i cui rappresent­anti sono presenti nel consiglio di Sorveglian­za presieduto da Paul Achleitner. I primi soci singoli dell’istituto restano i cinesi di Hna (che però hanno recentemen­te ridotto la partecipaz­ione al 7,9%) e un veicolo d’investimen­to del Qatar. Oltre che i fondi Blackrock e Cerberus. Il titolo a Francofort­e ha archiviato la seduta a 11,83 euro per azione (-0,16%)

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