Deutsche Bank, parte la «cura Sewing» con meno Usa e trading
Potremmo già chiamarla cura Sewing, dal nome del nuovo amministratore delegato dell’istituto di credito tedesco. Un forte riposizionamento nelle attività della banca accusata in passato di agire come un hedge fund speculativo. Troppo esposta sull’attività di trading, finita anche sotto la lente della Bce che recentemente ha chiesto di calcolare i costi di una sua eventuale liquidazione. Con in pancia un’importante mole di derivati e di titoli tossici. Christian Sewing, che ha preso il posto di John Cryan, ieri ha annunciato una forte revisione del corporate e investment banking e «una significativa riduzione della forza lavoro nel 2018». L’obiettivo è di contenere i costi sotto i 23 miliardi di euro. Per farlo ridimensionerà le attività Usa sui tassi e riformulerà le strategie sull’azionario «con l’aspettativa di ridurre la sua piattaforma».
Il riassetto prevede maggiore attenzione alle attività di banca commerciale e private, oltre che nell’asset management, per stabilizzare la base dei ricavi. Con un contestuale ridimensionamento delle attività internazionali, soprattutto negli Usa, per dedicarsi maggiormente alla clientela europea. «Deutsche Bank è profondamente radicata in Europa, dove vogliamo fornire ai nostri clienti accesso a soluzioni globali di finanziamento e di tesoreria», ha spiegato Sewing. Che ha citato anche l’italia, in un passaggio della lettera destinata ai 95 mila dipendenti del gruppo. Il nostro Paese è visto come «un mercato in crescita» dove «focalizzare le attività nella banca commerciale e private». Un annuncio impor«il Al vertice Christian Sewing,
47 anni, neo amministratore delegato di Deutsche Bank tante, perché in passato erano circolate diverse indiscrezioni di stampa che parlavano di una (presunta) volontà di ridurre le attività in Italia. Ora smentite.
Anche Cryan stava valutando di diminuire la taglia della divisione di investment banking, prima di lasciare l’incarico perché le performance dell’istituto non hanno convinto gli azionisti i cui rappresentanti sono presenti nel consiglio di Sorveglianza presieduto da Paul Achleitner. I primi soci singoli dell’istituto restano i cinesi di Hna (che però hanno recentemente ridotto la partecipazione al 7,9%) e un veicolo d’investimento del Qatar. Oltre che i fondi Blackrock e Cerberus. Il titolo a Francoforte ha archiviato la seduta a 11,83 euro per azione (-0,16%)