Contro l’omologazione: il festival di Pistoia «rompe le regole»
Dal 25 al 27 maggio la nona edizione di «Dialoghi sull’uomo», dedicata all’antropologia del contemporaneo. Tra gli ospiti il Nobel Wole Soyinka
Come nasce un impulso creativo in tempi di omologazione: è la questione cui saranno chiamati a rispondere studiosi e scrittori ospiti della IX edizione del festival di antropologia del contemporaneo, Pistoia — Dialoghi sull’uomo, che si svolgerà nella città toscana da venerdì 25 a domenica 27 maggio.
Un festival in crescita, quello ideato e diretto da Giulia Cogoli: «Lo scorso anno — spiega la direttrice dei Dialoghi — la rassegna ha registrato un aumento di pubblico del 38 per cento rispetto all’anno precedente, con 27 mila presenze: anche la mostra fotografica Dove nascono le idee, a cura di Giulia Cogoli e Davide Daninos ha triplicato il pubblico rispetto al primo anno». Presentato ieri, il programma è dedicato al tema Rompere le regole: creatività e cambiamento, e appare assai denso.
«L’argomento — continua Cogoli — è complementare a quello dello scorso anno (che era La cultura ci rende umani), dal momento che il festival costruisce negli anni un percorso. Stavolta la domanda è: qual è l’elemento che ci fa progredire? È il rompere le regole, specie in questi tempi di appiattimento, di omologazione globalizzata. E il punto di incrocio in cui ciò accade è il meticciato, la creolitudine, come la chiamano gli studiosi. Filosofi, antropologi, politologi ci aiuteranno a capire quali sono le “vie di fuga” possibili, come le definisce Adriano Favole, che ne parlerà al festival».
Venerdì 25 maggio, dopo l’inaugurazione con Alessandro Baricco (con la lectio Sette cose da sapere sulla insurrezione digitale), seguirà appunto l’intervento dell’antropologo Favole sulle Vie di fuga, e un incontro con Simonetta Agnello Hornby con Massimo Cirri (Diversamente creativi), che nasce dal suggerimento di un insegnante e racconta la creatività dei soggetti più fragili.
Denso di incontri il calendario di sabato 26 maggio, che inizia con una «rivoluzione» letteraria, quella del circolo di Bloomsbury e di Virginia Woolf, di cui parlerà Nadia Fusini. Tra gli ospiti della giornata, il critico e poeta Nicola Gardini sul mito del «centauro», il saggista Marco Belpoliti sulla «resilienza», l’antropologo norvegese Thomas Hylland Eriksen che suggerisce tre azioni per salvare il pianeta (nella lectio Rallentare, raffreddare e ridimensionare), ed Emanuele Trevi che racconterà i luoghi creativi degli artisti, i loro «studi».
Sempre sabato 26, il premio Nobel Wole Soyinka riceverà il Premio internazionale Dialoghi sull’uomo, e testimonierà «la necessità di dialogo paritario — ricorda Cogoli — tra Europa e Africa».
Su una scuola fuori dagli schemi interverrà domenica 27 maggio lo scrittore Eraldo Affinati, mentre tra i molti ospiti della giornata si contano l’antropologo Paolo Apolito e il sociologo Richard Sennett, per chiudere con Moni Ovadia e una lectio sull’ironia.
Due spettacoli accompagnano com’è consuetudine la kermesse: quest’anno, il concerto di Nicola Piovani La musica è pericolosa (il 25 maggio) e il reading di Fabrizio Gifuni Solo l’amare, solo il conoscere conta, da Pasolini.