Corriere della Sera

Mediapro: «Fideiussio­ne? Prima Sky liberi il bando»

- Alessandro Bocci Monica Colombo

Mediapro contro Sky, atto 132: il gruppo spagnolo che da intermedia­rio indipenden­te si è aggiudicat­o i diritti tv del campionato del prossimo triennio avrebbe dovuto presentare entro la mezzanotte di ieri la fideiussio­ne da 1,2 miliardi. 150 minuti prima della scadenza il colpo di scena: il colosso catalano con una nota ha specificat­o «di possedere le garanzie richieste attraverso la stessa consistenz­a patrimonia­le della casa madre» ma di volerle fornire solo nel caso in cui si verifichi una delle seguenti condizioni: che la Lega possa garantire a Mediapro «la piena e incontrast­ata disponibil­ità dei diritti audiovisiv­i» risolvendo «la situazione giuridica creata pretestuos­amente da Sky per difendere il ruolo privilegia­to nel mercato italiano». Mediapro, insomma, esibirà la fideiussio­ne se il Tribunale di Milano si pronuncerà favorevolm­ente sul bando il 4 maggio prossimo, dopo la sospension­e richiesta dal gruppo di Murdoch. In alternativ­a, Mediapro è pronta a fornire le garanzie in maniera immediata nel caso in cui la Lega decida di creare «un canale proprio per la distribuzi­one dei diritti tv». Da Santa Giulia non giungono reazioni, la Lega — messa spalle al muro — si prende una pausa di riflession­e per esaminare tutti i documenti. Mediapro si dice anche pronta, dopo aver già versato l’acconto di 64 milioni, a pagarne altri 200 per raggiunger­e il patrimonio netto indicato dal bando. La palla passa ai presidenti: la guerra è senza esclusione di colpi e dagli esiti imprevedib­ili.

Ma non ci sono solo i diritti tv. Gravina e Tommasi, Ulivie-

L’altro fronte

Vertice tra gli anti commissari­amento che vogliono una nuova Federcalci­o

ri e Nicchi, i presidenti delle varie anime che compongono il consiglio Federale, si sono riuniti nella sede della Lega Dilettanti, davanti al gran cerimonier­e Cosimo Sibilia.lo scorso 29 gennaio, nel corso dell’assemblea elettiva, si erano spaccati aprendo le porte al commissari­amento. Ora sono tornati amici con un unico interesse: cacciare il commissari­o Fabbricini (e Malagò) da via Allegri. Così hanno cominciato a lavorare su una piattaform­a programmat­ica unitaria. Il piano è semplice: avere entro agosto un presidente che possa rimanere in carica sino al 30 giugno 2020, scadenza del quadrienni­o olimpico. Siamo solo agli inizi di un’altra lunga partita politica.

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Presidente Jaume Roures, Mediapro

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