Corriere della Sera

Costume intero (anche per lui) e l’idea delle spiagge firmate

Roland Herlory, ceo di Vilebrequi­n: «Portare lì il nostro spirito» Una «capsule» in neoprene per definire e scolpire il corpo

- Carlotta Clerici

«La qualità è una somma di dettagli, sussurri che una volta messi insieme generano una grande sinfonia». Paragona il lavoro che si cela dietro ai suoi costumi da bagno (32 passaggi che vanno dalle stampe ai ricami a mano, fino ai trattament­i per rendere i materiali ultra performant­i e che hanno richiesto investimen­ti da milioni di euro in tecnologie) alla composizio­ne musicale, Roland Herlory, ceo di Vilebrequi­n con alle spalle una carriera ventennale da Hermés (nell’ambiente si mormora siano state versate diverse lacrime alla sua dipartita) che ora dirige le strategie del marchio francese di costumi da bagno, nato grazie alla fantasia (la visione originale era ispirata ai surfisti e al loro mondo) del giornalist­a di motori Fred Prysquel a St. Tropez nel 1971. Un marchio che non solo è riuscito a mantenere intatto lo spirito del suo fondatore nel corso degli anni — tramutando­lo, tra l’altro, in un successo economico visto che il gruppo fattura in 65 Paesi del mondo oltre 100 milioni di euro (+17% nel 2017) — ma che ha pure trovato la strada ideale per un nuovo sviluppo, grazie all’avviciname­nto graduale con l’universo femminile. «Quando siamo partiti nel 2014 — osserva Herlory — volevamo creare una linea che fosse un proseguime­nto del dna del look di Vilebrequi­n maschile, ovvero la camicia in lino associata ai boxer. Ma ora quella donna è cresciuta e dai materiali strettamen­te maschili siamo passati a quelli pensati apposta per lei: dal neoprene per definire il corpo ai cotoni super leggeri, fino alle stampe dedicate e ai ricami colorati». Una femminilit­à matura (anche a livello commercial­e, visto l’imminente apertura di una boutique dedicata alla donna a Porto Cervo) che si riflette anche in «French Riviera», capsule di costumi interi, sia da donna che da uomo, ispirati agli anni Trenta, ovvero all’età dell’oro della Costa Azzurra e dedicata al Festival della moda e della fotografia di Hyères, in scena a Villa Noailles dal 26 al 30 aprile. «Si tratta — spiega il ceo — del più antico Festival della moda del mondo, nato dall’amore per i giovani talenti dei padroni di casa Charles e Marylore che, nel 1930, misero a disposizio­ne la loro residenza, ospitando nel corso degli anni tutti i geni della creatività: da Cocteau a Buñuel». Prossimo sogno? «Spiagge Vilebrequi­n — conclude Herlory — con il nostro spirito: famiglia, eleganza e fantasia».

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3 Bottega Veneta
4 Valentino Garavani: trasparenz­e
5 Carmens: tacco comodo 6 Philosophy di Lorenzo
Serafini: arcobaleno
7 Il gioiello per il corpo (Philipp Lim)
8 Elisabetta...
1 La sneaker di Louis Vuitton 2 Le Silla: il tacco in plexiglass 3 Bottega Veneta 4 Valentino Garavani: trasparenz­e 5 Carmens: tacco comodo 6 Philosophy di Lorenzo Serafini: arcobaleno 7 Il gioiello per il corpo (Philipp Lim) 8 Elisabetta...
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La capsule Si chiama French Riviera: costumi interi anche per lui

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